Un "sistema corrotto" protegge Hillary Clinton, a questo punto "tocca agli americani farsi giustizia". Dopo la nuova 'assoluzione' da parte dell'Fbi della candidata democratica, tornata sotto accusa nei giorni scorsi per l'utilizzo del server privato di posta, Donald Trump va all'attacco del 'sistema': "Non si possono esaminare 650mila mail in otto giorni, non si può". Hillary, ha denunciato Trump, parlando a una manifestazione elettorale a Sterling Heights, in Michigan, "è protetta da un sistema truccato, è un sistema totalmente truccato, ve lo dico da tanto tempo".
"Hillary Clinton è colpevole - scandisce il candidato repubblicano - Lei lo sa, l'Fbi lo sa e adesso sta al popolo america farsi giustizia alle urne l'8 novembre".
Per la candidata democratica sul palco a Cleveland "è arrivato il momento di "scegliere tra una forte leadership e una mina vagante". Clinton nel suo discorso non ha fatto nessun riferimento alla vicenda, ma ha voluto sottolineare un messaggio di unità e atteggiamento positivo in contrasto con "l'America buia che emerge dalla visione" di Trump. "Non è questa l'America che vedo quando giro nel nostro Paese - ha detto ancora Clinton è stata presentata sul palco da LeBron James, il campione dei Cleveland Cavaliers che la sostiene - io voglio un'America in un cui ognuno ha posto, tutti sono inclusi". "La rabbia non è un programma, la rabbia non ci dà posti di lavoro con salari in crescita", ha concluso Clinton rivolgendosi all'elettorato dello Stato, dove una classe operaia delusa e impoverita, è sensibile alle sirene di Trump.