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Francia

Macron lancia reddito universale contro povertà

13 settembre 2018 | 20.34
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(Foto Afp)
(Foto Afp)

"Con una legge nel 2020, creeremo un reddito universale per consentire a tutti di vivere decentemente". E' quanto ha annunciato oggi il presidente francese Emmanuel Macron, spiegando che questa misura sarà "universale, perché tutti possono rivendicarla non appena il proprio reddito scenderà al di sotto di una certa soglia".

Sarà "semplice, equo e trasparente - ha detto - uniremo il maggior numero di benefici sociali per fornire finalmente una risposta unica per garantire che le persone vivano con dignità. Si tratta di far tornare le persone al lavoro".

Il capo dell'Eliseo ha quindi sottolineato che questa forma di aiuto sarà un "contratto di impegno e di responsabilità reciproca". Sarà accompagnato da "diritti e doveri ulteriori". Ogni destinatario si iscriverà a un "percorso di inserimento in cui sarà impossibile rifiutare più di 2 offerte di lavoro ragionevoli", ha aggiunto Macron.

Per combattere la povertà Macron lancia un piano da 8 miliardi in quattro anni. Le principali misure riguardano l'infanzia e l'accesso all'occupazione. In un discorso di oltre un'ora presso il Musée de l'Homme di Parigi, il capo dell'Eliseo ha dettagliato una "strategia nazionale di prevenzione e lotta alla povertà", con cui intende "eliminare le disuguaglianze del destino che si perpetuano di generazione in generazione" e consentire alle persone di "uscire dall'indigenza". Nel 2016, la Francia aveva 8,8 milioni di poveri, ovvero il 14% della popolazione, secondo l'Istituto Statistico Nazionale Francese (Insee). Un tasso che sale al 19,8% per i minori di 18 anni. "Essere poveri non deve più essere un’eredità: oggi servono 180 anni a un bambino povero affinché qualche suo discendente acceda alla classe media", ha detto Macron che, citando un'espressione di Saint-Exupery nel suo romanzo Terre des Hommes, ha aggiunto: "Quando impediamo a un bambino di diventare ciò che vuole, è Mozart che assassiniamo".

Partendo con un tributo alle associazioni che lottano contro la povertà, il presidente è rapidamente entrato nel vivo della strategia, che prevede due pilasti fondamentali: quello dell'obbligo scolastico fino a 18 anni e il reinserimento nel mercato del lavoro per i giovani e non solo, attraverso il trasferimento del Revenu de solidarité active e altri aiuti sociali nel "reddito universale di base". In particolare il capo dell'Eliseo vuole "accesso universale" alla mensa per i bambini più svantaggiati "prevedendo pasti a un euro" nelle piccole città e nei quartieri più svantaggiati del Paese. "Il cibo è un diritto fondamentale dei bambini che può a malapena essere garantito", ha detto il capo dello Stato, desiderando "l'accesso alla mensa più universale" con "pasti a un euro" e colazione proposta nelle scuole "per garantire che tutti i bambini inizino la giornata nelle stesse condizioni".

Attualmente, più di un francese su due con redditi mensili inferiori a 1.200 euro ha riferito di avere difficoltà a pagare per la mensa dei propri figli, e quasi uno su due (48%) ha difficoltà ad acquistare cibo. Un totale di 50 milioni di euro saranno spesi per il benessere dei bambini. Un fondo per l'innovazione sociale da 100 milioni di euro diffonderà nuovi metodi di apprendimento in tutto il paese. Per i giovani, l'obbligo di formazione aumenterà da 16 a 18 anni. Risorse aggiuntive saranno messe a disposizione per identificare gli abbandoni nel sistema scolastico e offrire una formazione. Inoltre, lo schema di "garanzia per i giovani", per i ragazzi dai 16 ai 25 anni, sarà esteso a "500.000 giovani prima della fine del quinquennio", rispetto ai 100.000 attuali.

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