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Brexit, oltre un milione di firme contro stop Parlamento

29 agosto 2019 | 07.23
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Petizione online e due iniziative legali contro la sospensione decisa dal primo ministro Boris Johnson

(Afp)
(Afp)

Più di un milione di persone ha già firmato la petizione online contro la sospensione del Parlamento britannico decisa dal primo ministro Boris Johnson. La soglia del milione è stata superata prima di mezzanotte, al termine di una giornata ad alta tensione politica. Il Parlamento non deve essere sospeso "almeno e fino a quando il periodo dell'articolo 50 sia stato sufficientemente esteso o l'intenzione del Regno Unito di ritirarsi dall'Ue sia stata cancellata", recita il testo della petizione, riferendosi all'articolo dei trattati dell'Unione Europea che fissa la procedura per l'uscita dall'Ue.

Intanto sono già due i ricorsi legali presentati in Gran Bretagna contro la decisione di Johnson. Una richiesta urgente all'Alta Corte è stata presentata da Gina Miller, l'attivista che già nel 2016 era riuscita attraverso i tribunali ad imporre un passaggio in Parlamento prima dell'attivazione dell'articolo 50 sulla Brexit. L'altra azione legale è stata avviata ad Edimburgo dal partito nazionalista scozzese.

Miller aveva già chiesto spiegazioni all'ufficio legale del governo britannico in merito a una possibile sospensione del Parlamento, ma nella risposta ricevuta il 27 agosto, ovvero il giorno prima dell'annuncio di Johnson, si ribatteva che si trattava solo di una ipotesi "accademica". Ora è chiaro che si tratta di una "realtà", ha detto Miller citata dal Guardian, parlando di "un tentativo sfacciato, di proporzioni storiche, di impedire all'esecutivo di rendere conto del suo operato in Parlamento".

L'attivista ha chiesto all'Alta Corte di pronunciarsi prima del 9 settembre, dato che la sospensione comincerà fra quella data e il 12 settembre. Analogamente gli avvocati del partito nazionalista scozzese saranno domani in tribunale ad Edimburgo per chiedere alla Corte civile scozzese di anticipare l'udienza che era già stata fissata il 6 settembre. Già a metà agosto l'Snp aveva infatti chiesto al tribunale di pronunciarsi sulla possibilità di una sospensione dei lavori del Parlamento.

Il leader laburista Jeremy Corbyn ha detto che il Parlamento ''legifererà rapidamente alla ripresa dell'attività, martedì, per evitare che il premier Boris Johnson sospenda le attività per un mese abbondante tra settembre e ottobre. "Torneremo in Parlamento martedì per sfidare Boris Johnson su quello che io considero un raid contro la democrazia. Sta cercando di sospendere il Parlamento per evitare un serio dibattito" sulla possibilità di "evitare una Brexit senza intesa", sono le parole di Corbyn a Sky News. "Quello che cercheremo di fare -ha aggiunto- è fermare Johnson politicamente martedì con un processo parlamentare, per arrivare ad un provvedimento che eviti la Brexit no-deal".

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