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Renzi: "Per Genova spenderemo 2 mld". Bagnasco: "Nessuno deve vedere lo Stato distratto e lento"

12 ottobre 2014 | 17.47
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Il premier sull'emergenza alluvione: "Occupiamoci di dissesto anche quando non se ne parla". L'arcivescovo della città nell'omelia: "Occorrono aiuti tempestivi". Contestato il sindaco. Sospesi Imu, Tasi e Tari. Strada bloccata con macerie per protesta. Arrestati 4 sciacalli. Grillo: "A Genova per chiedere le dimissioni di Doria". Volontario a 17 anni: "Qui c'è chi ha perso tutto" (Fotogallery). Geologi: "Per queste emergenze non si è fatto granché, ci sono 2,5 mld non spesi". L'ennesimo nubifragio killer/I precedenti. Nel 2011 ci furono 6 morti

Renzi:

"L'impegno economico del governo fin dalla legge di stabilità cui stiamo lavorando in queste ore". Ad assicurarlo, ''ai genovesi, che non si sono piegati e che si sono rimboccati le maniche per spalare via fango e detriti dal loro futuro", è il premier Matteo Renzi che ha deciso di parlare dell'emergenza alluvione a Genova in un lungo intervento sul suo profilo Facebook dal titolo 'Genova e non solo'. E ''basta scaricabarile: è il tempo del coraggio e nessuno può tirarsi indietro''.

''Se vogliamo essere seri, se vogliamo evitare le passerelle e le sfilate da campagna elettorale, l'unica soluzione è spendere nei prossimi mesi i due miliardi non spesi per i ritardi burocratici. E cambiare finalmente le cose: portare a termine le riforme che noi abbiamo proposto e contro cui altri stanno facendo ostruzionismo in Parlamento'', sottolinea Renzi cogliendo l'occasione per ribadire anche la sua determinazione sul fronte delle riforme.

''C'è l'emergenza certo. Non manca e non mancherà il sostegno del governo e penso innanzitutto a quei commercianti che hanno preso il mutuo per pagare i danni del 2011 e sono di nuovo da capo'', ha scritto ancora Renzi aggiungendo: ''Ci saranno forme di ristoro anche per i privati, è giusto e doveroso e urgente - assicura - Non voglio che si arrendano, noi stiamo concretamente dalla loro parte. E non semplicemente con le pacche sulle spalle".

Ma sottolinea anche: ''Adesso tutti a strapparsi le vesti, tutti a indossare la faccia contrita d'ordinanza. Ma diciamoci la verità: del dissesto bisogna occuparsi quando non ne parla nessuno, non quando ci sono i titoloni in prima pagina che tra poche ore saranno già dimenticati".

Il premier ha parole di elogio per i cosiddetti angeli del fango: ''I ragazzi che sorridono spazzando via il fango di Genova sono bellissimi e ci dimostrano che c'è una generazione di giovani che non è come viene raccontata in modo superficiale e banale. Ma non bastano''. ''C'è bisogno - avverte - di sbloccare i cantieri, come abbiamo iniziato a fare con l'unità di missione. Di superare la logica dei ricorsi e controricorsi che rendono gli appalti più utili agli avvocati che non ai cittadini, come abbiamo previsto con il disegno di legge delega sulla pubblica amministrazione. Di coordinare la protezione civile con un maggior ruolo del livello centrale come prevede la riforma costituzionale del titolo V. Si chiamano Sbloccaitalia, riforma della P.A., riforma costituzionale, riforma della giustizia, cantieri dell'unità di missione le priorità per l'Italia che vogliamo''.

Renzi coglie quindi l'occasione anche per mandare un messaggio alla sua maggioranza, ma soprattutto a tutti coloro che fanno ostruzionismo in Parlamento sulle riforme proposte dal governo: occorre ''cambiare finalmente le cose: portare a termine le riforme che noi abbiamo proposto e contro cui altri stanno facendo ostruzionismo in Parlamento''.

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