Area popolare sarebbe pronta a tornare sui suoi passi, facendo convergere i voti di Ncd e Udc sul candidato del Pd al Quirinale, Sergio Mattarella. La decisione potrebbe essere ufficializzata in una riunione prevista per domani mattina
Area popolare sarebbe pronta a tornare sui suoi passi, facendo convergere i voti di Ncd e Udc sul candidato del Pd al Quirinale, Sergio Mattarella. La decisione potrebbe essere ufficializzata in una riunione prevista per domani mattina, ma il sì a Mattarella appare ormai certo. L'appello di Matteo Renzi a trovare la più ampia convergenza possibile sul padre del Mattarellum avrebbe convinto Angelino Alfano a cambiare idea. A spingere per una ampia convergenza delle forze politiche anche l'ex presidente della Repubblica. In ambienti parlamentari di maggioranza e di opposizione e' accreditata la voce secondo cui a favorire una riflessione più approfondita circa l'opportunità di votare per Sergio Mattarella da parte di Area popolare, sarebbe intervenuta una telefonata tra il Presidente emerito Giorgio Napolitano e il ministro dell'Interno Angelino Alfano.
Nella girandola di incontri che ha caratterizzato la giornata politica il premier Matteo Renzi ha visto alla Camera il leader di Ncd Angelino Alfano. Al centro dell'incontro la scelta dei centristi di votare scheda bianca su Sergio Mattarella, nome sul quale invece il premier sta lavorando per assicurare la più ampia convergenza. Alfano ha avuto un colloquio anche con il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Luca Lotti, per una decina di minuti.
Il pressing del Pd su Angelino Alfano per convincerlo a convergere sulla candidatura di Mattarella al Colle si è fatto nel corso della giornata sempre più intenso. Raccontano che Renzi abbia fatto pervenire al leader di Ncd un messaggio preciso: se non voti Mattarella, si aprirebbe un problema politico serio. Tradotto: Area Popolare non può stare con un piede nel governo e con l'altro al fianco di Forza Italia per votare contro il candidato del Pd al Quirinale.
Parole che sarebbero suonate come un altola' alle orecchie dei centristi. Anche perché l'argomento fa breccia tra gli stessi alfaniani. ''Come può restare alla guida del Viminale chi non voterà il candidato al Colle del suo 'socio di maggioranza' al governo?'', si chiedono in Transatlantico a Montecitorio numerosi parlamentari di Fi e di Ncd. In queste ore concitate di contatti frenetici tra emissari Dem e vertici Ncd, Alfano si trova a un bivio: restare fedele a Renzi o schierarsi con Silvio Berlusconi con esiti imprevedibili, mettendo a rischio la permanenza nell'esecutivo.
A confermare il clima teso è il botta e risposta tra Ernesto Carbone e Maurizio Lupi. ''Le mire di qualcuno di Ncd a fare il sindaco di Milano con Forza Italia sta influenzando il povero Alfano #attentialupi'', attacca il deputato renziano via twitter. Piccata la replica del ministro dei Trasporti: ''Nei momenti di stress nervoso si dicono stupidate...". Intanto, la trattativa continua serrata. Maurizio Sacconi e Fabrizio Cicchitto fanno il punto sul divanetto del 'corridoio dei passi perduti' mentre nella sala accanto a quella dove Renzi riunisce i vertici Pd si vedono Nunzia De Girolamo e Beatrice Lorenzin. Poi si aggiungono Luigi Casero e Gioacchino Alfano.
A favore di Mattarella si è già espresso Giuseppe Castiglione, sottosegretario alle Politiche agricole e big di Ncd in Sicilia. "E' una candidatura di elevato profilo e di garanzia per tutti". "Si tratta di un uomo di grande competenza e di elevato rigore morale - dice -. Per noi siciliani, inoltre, ha un valore aggiunto: è l'emblema della legalità e della trasparenza. Credo che sia un ottimo candidato alla Presidenza della Repubblica".
