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L.elettorale: Italicum in aula, ipotesi slittamento di una settimana

26 aprile 2015 | 17.58
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Ultimi appelli prima che il gioco a entri nel vivo, con il governo che vorrebbe arrivare a contingentare i tempi. Scontro con opposizioni e minoranza Pd sulla fiducia. Ecco i contenuti e i nodi della nuova legge elettorale

L.elettorale: Italicum in aula, ipotesi slittamento di una settimana

Fiducia contro voto segreto. Prima che la partita dell'Italicum entri nel vivo, le schermaglie a 'bordo campo' tra maggioranza e opposizione sono all'insegna della tattica. Il governo ha nuovamente fatto circolare la voce che di fiducie potrebbe metterne quattro e la minoranza, per tutta risposta, si riserva di chiedere una ventina di voti segreti, su altrettante proposte di modifica del testo, già approvato in prima lettura alla Camera poi modificato al Senato, e che proprio a Montecitorio potrebbe definitivamente concludere il cammino. Schermaglie sul regolamento dell'opposizione e astuzie che il governo potrebbe utilizzare per sospingere l'Italicum fino al contingentamento dei tempi di discussione, togliendo quindi spazio e voce all'opposizione.

Sempre tenendo in considerazione il fatto che proprio le norme del funzionamento dell'assemblea impediscono che la fiducia possa essere messa sul voto finale della legge elettorale. Sullo sfondo, l'ipotesi che la discussione venga posticipata alla prossima settimana, la prima di maggio, per consentire il contingentamento dei tempi in aula. "C'è un meccanismo regolamentare alla Camera - ha spiegato l'ex capogruppo dem, Roberto Speranza - che consente, se si dovesse arrivare ai voti nel mese di maggio, il contingentamento dei tempi e, quindi, ad avere molto meno tempo per gli interventi in aula. Non ritengo essere questa una forzatura, perché lo si fa per tutti i provvedimenti ma credo che sarebbe più naturale fare la discussione generale domani e utilizzare la settimana a cavallo tra fine aprile e inizio maggio per provare a discutere sui nodi delle legge elettorale".

Mettere la fiducia, dicono Speranza e Dorina Bianchi a nome di Area Popolare, sarebbe un grave errore. Ma tutta l'opposizione fa muro contro l'ipotesi della fiducia: Fi, Sel, Cinquestelle e Lega Nord sono in rivolta. Governo e maggioranza vorrebbero evitare lo scontro, forti comunque dei numeri che in teoria mettono la legge al riparo da imboscate. "Mi auguro che tutti i gruppi parlamentari decidano di discutere senza ricorrere al voto segreto - ha detto infatti la ministra per le Riforme Maria Elena Boschi - e che la battaglia avvenga a viso aperto".

Soglie di sbarramento, circoscrizioni piccole e preferenze

Ma come è strutturato l’Italicum, il testo è stato già votato dal Senato e in commissione alla Camera non ha subito modifiche. Partito come una 'reinterpretazione' del sistema elettorale spagnolo, si basa su un meccanismo di calcolo dei voti proporzionale su base nazionale, con un riporto dei voti non assegnati che dovrebbe, almeno in teoria, favorire i partiti più piccoli.

SOGLIE DI SBARRAMENTO: Per contenere la proliferazione dei gruppi parlamentari, i partiti dovranno superare la soglia del 3% che sale fino al 20% per le minoranze linguistiche nelle regioni dove sono presenti. Non è stata introdotta invece la cosidetta 'clausola salva-Lega', che apriva le porte del Parlamento ai partiti che avessero raccolto il 9% dei consensi in almeno tre regioni.

CIRCOSCRIZIONI PICCOLE E PREFERENZE. Dalle attuali 27, si passa a 100 circoscrizioni con una media di 600.000 abitanti ciascuna, in cui verranno presentate mini-liste, in media di 6 candidati, con i capilista bloccati, mentre dal secondo eletto in poi intervengono le preferenze e ogni elettore ne potrà esprimere due. L'effetto diretto di questo meccanismo è che i partiti più piccoli (che difficilmente avranno i voti per nominare più di un parlamentare per circoscrizione), eleggeranno i capilista, mentre i partiti più grandi avranno anche una quota di parlamentari scelti con le preferenze. L'eccezione Trentino-Alto Adige e Valle d'Aosta: si voterà in nove collegi uninominali (8 per il Trentino e 1 per la VdA).

Premio di maggioranza, Italicum legge con la data d'inizio

PREMIO DI MAGGIORANZA O DOPPIO TURNO. 'Per stabilire chi ha vinto e chi ha perso, la sera stessa delle elezioni', come ha preteso fin dall'inizio il premier Matteo Renzi, è stato introdotto un premio di maggioranza che assegna 340 seggi su 617 (sono esclusi dal calcolo i 12 deputati della Circoscrizione Esteri e il deputato della Vda) al partito che ottiene il 40% dei consensi.

Se invece nessun partito o coalizione arrivasse al 40% scatterebbe un secondo turno per assegnare il premio di maggioranza, a cui accederebbero le due liste più votate al primo turno. Il vincente otterrà un premio di maggioranza tale da arrivare al 53% dei seggi, ovvero 327 deputati). Ma al contro della legge in vigore per l'elezione dei sindaci, tra il primo e il secondo turno non saranno possibili apparentamenti. Come nel Porcellum, i capilista potranno presentarsi in più collegi elettorali, fino a un massimo di 10.

RAPPRESENTANZA DI GENERE: nessuno dei due sessi potrà essere rappresentato in lista in misura superiore al 50%. Se l'elettore esprimerà due preferenze, dovranno essere relative a due candidati di sesso diverso, pena la nullità della seconda preferenza. Una volta approvata l'entrata in vigore è prevista il primo luglio 2016.

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