L'algoritmo per espellere i politici che tradiscono il programma che li ha visti eleggere, a cui ha fatto accenno Beppe Grillo, "è solo la battuta di un comico". Lo dice il vicepresidente della Camera e membro del direttorio M5S Luigi Di Maio, rispondendo alle domande dei cronisti nel corso di una conferenza stampa con i candidati sindaci 5 Stelle nelle principali città italiane.
"Renzi continua a dire che alcuni di noi si stanno scudando con l'immunità per alcune dichiarazioni che abbiamo fatto, lo ripete e pensa di essere furbo. Qualcuno - continua ancora Di Maio - gli spieghi che c'è differenza tra immunità e insindacabilità, gli dico che noi non le utilizzeremo mai".
"Noi non ci proteggiamo dietro questi strumenti, sono loro che si scudano - incalza - che si proteggono con l'immunità e, con la riforma della Costituzione, la estendono anche a consiglieri regionali e sindaci. Se Renzi non si convince di questo e insiste, gli chiedo un confronto pubblico su sprechi e privilegi del suo partito".
"Nel panorama politico - continua il membro del direttorio - ci sono follower e leader: l'obiettivo di Matteo Renzi era quello di essere leader, di lanciare dei temi e di farsi inseguire. Oggi la situazione si è ribaltata. Noi proponiamo temi e il premier prova goffamente a scimmiottarli, spesso con provvedimenti ridicoli come quello del taglio alla povertà o delle pensioni di reversibilità".
Di Maio punge più volte il premier sull'annuncio di abolire Equitalia entro il 2018, poi punta il dito contro "il bonus bebè: voglio proprio vederlo, ma sono certo che resterà solo un titolo, con il ministro Lorenzin che ancora oggi dice 'stiamo cercando le coperture'. Il titolo a questo punto dovrebbe essere un altro: 'bonus bebè ennesima fregatura'".