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Slitta incontro Conte-Siri?

28 aprile 2019 | 07.27
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Il premier da Pechino: "Confido di vederlo lunedì". Fonti di Palazzo Chigi : "Probabile che si vedano nei giorni successivi"

(Foto Palazzo Chigi)
(Foto Palazzo Chigi)

dall’inviata Maria Grazia Napolitano
Il premier Giuseppe Conte "confida" di poter incontrare lunedì, al suo rientro dal viaggio in Cina, il sottosegretario alle Infrastrutture Armando Siri, indagato per corruzione. Ai giornalisti a Pechino, il presidente del Consiglio ha anticipato: "Domani confido di poter vedere Siri, non ho ancora fissato l’incontro ma domani sicuramente sarà il primo giorno utile per poterlo vedere". E ancora: "Datemi il tempo di riorganizzare l’agenda per la fase di rientro".

Fonti di Palazzo Chigi, però, spiegano che il presidente rientrerà da Pechino domenica notte e martedì ripartirà per la Tunisia: è molto probabile dunque che l'incontro con il sottosegretario Siri non avvenga lunedì ma nei giorni successivi.

Da Pechino, il premier, rispondendo a una domanda dei giornalisti che gli chiedevano un commento sull'intervista alla 'Stampa' di Matteo Salvini, nella quale sottolinea che il presidente del Consiglio "è un avvocato, non giudice", ha risposto: "Non è con l'approccio da giudice" che intende risolvere il problema, "i tempi della giustizia sono altri".

"Non ho letto l'intervista - ha detto - ma sono d'accordo con il vice premier Salvini. E infatti ho dichiarato anche io: non sono un giudice, i tempi della giustizia sono altri". "Io ho fatto l'avvocato - ha insistito Conte - non ho mai fatto il giudice, certo non lo sono adesso. Non è certo con l'approccio del giudice che affronterò il problema".

GOVERNO - Al rientro in Italia, ha aggiunto il premier "riprenderemo il lavoro quotidiano e strategico, perché siamo nella fase due del governo, con lo sblocca cantieri, il decreto crescita, la strategia per potenziare la ricerca e rafforzare tutto il sistema dell'istruzione". "Dobbiamo lavorare per il turismo - ha continuato il presidente del Consiglio - rinforzare il sistema agroindustriale, dobbiamo valorizzare i nostri beni culturali: abbiamo un'agenda fittissima di lavoro".

"In tutti i miei viaggi mi viene spesso sottolineato che ciò che è importante per il bene dell'Italia è la stabilità di governo. Io e miei vicepremier ne siamo assolutamente consapevoli e lavoriamo tutti e tre per questo" - ha sottolineato il premier Conte -. Poi c'è la bellezza della democrazia che è la dialettica. E specialmente durante i periodi elettorali è normale accentuare il confronto tra le varie parti". Ma, ha rimarcato il premier, "questa dialettica però non deve mettere in discussione il percorso di 5 anni che ci servono per cambiare e migliorare davvero l'Italia".

LA CITTA' PROBITA - Tre gli ultimi appuntamenti della tre giorni a Pechino: prima un incontro con il premier cinese Li Keqiang, poi una visita alla Città proibita, quindi un passaggio al Museo nazionale. Durante il tour nella Città proibita, in posa per fotografi ed operatori, Conte ha scherzato: "Lo dico ai giornalisti italiani, nessuna ambizione imperiale". Al termine della visita durata circa 45 minuti, il presidente del Consiglio ha scritto un ricordo sul registro d'onore: "Onorato di poter rendere omaggio a questa imponente testimonianza della tradizione cinese".

Ultimo appuntamento di Conte la visita al Museo nazionale, dove è stata allestita una mostra con 796 reperti restituiti dall'Italia alla Cina. Infine un piccolo fuoriprogramma per il premier, che nel Museo ha voluto ammirare anche una mostra di antichi reperti cinesi, con bronzi di epoca shang e xia, intitolata 'Esposizione permanente dell'antica storia della Cina'.

IL FORUM - Tracciando il bilancio della sua visita, il presidente del Consiglio ha parlato di "giorni molto intensi e proficui". Il secondo Forum sulla Via della Seta "è stato occasione di confronto su questo progetto infrastrutturale molto importante al quale abbiamo aderito sottoscrivendo il memorandum" ha sottolineato. Quanto all''intuizione" dell'Italia di firmare il memorandum d'intesa con la Cina, è stata "giusta", ha rivendicato il premier. "La sua realizzazione - ha spiegato-  ci fa ben sperare per l'intensificazione degli scambi commerciali e dei rapporti economici con un partner strategico importante come la Cina".

Conte ha quindi ribadito la convinzione di avere "agito nel modo migliore anche dal punto di vista delle modalità con cui abbiamo realizzato questo passaggio in modo trasparente, con un confronto che ci ha consentito di poter rivendicare e affermare principi di parità di condizioni, di sostenibilità finanziaria, ambientale, di reciprocità. Sono molto soddisfatto e molto fiducioso sulle opportunità per il sistema Paese".

Ed è stata "un'occasione anche per uno scambio proficuo con altri capi di Stato e di governo e un'occasione per ricevere molte gradite attenzioni da parte del governo del presidente Xi Jinping e del governo cinese" ha osservato il premier. "In particolare è stata una giornata intensa di incontri bilaterali - ha concluso Conte - che mi hanno consentito un aggiornamento sui più importanti dossier e sui rapporti bilaterali coi vari Paesi. Sicuramente un bilancio molto molto positivo".

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