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Ex Ilva, Conte: "A Mittal chiederò rispetto regole"

20 novembre 2019 | 21.13
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Il premier incontrerà l'azienda venerdì. Patuanelli: "Domani in Cdm proposte per Taranto". Azienda: "Pagati fornitori". Pm di Milano ascoltano dirigenti

(Foto Fotogramma)
(Foto Fotogramma)

"Venerdì porterò sul tavolo all’incontro con Mittal la determinazione di un presidente del Consiglio che rappresenta un Paese che è nel G7: un Paese dove si viene, si rispettano le regole e dove non ci si può sedere, firmare un contratto dopo una procedura di evidenza pubblica per una gara pubblica e dopo qualche mese iniziare una attività di dismissione per andar via". E’ quanto afferma il premier Giuseppe Conte a proposito della vicenda dell’ex Ilva di Taranto, intervenendo a margine dell’assemblea nazionale dell’Anci in corso alla Fiera di Arezzo. "Spiegherò tutto questo e mi auguro che Mittal possa capire la situazione e possa assumere un atteggiamento ben diverso - auspica il presidente del Consiglio - rispetto a quello che mi ha preannunciato nell’incontro precedente".

Al Consiglio dei ministri di domani "porteremo alcune proposte" per Taranto e anche dal ministero dello Sviluppo economico arriveranno "una serie di valutazioni su come accelerare gli interventi previsti all'esterno dello stabilimento" dell'ex Ilva. Ad affermarlo è il ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli a margine dell'informativa alla Camera sottolineando la necessità di "dare risposte ai cittadini che da anni attendono anche ricadute positive sul territorio". "C'è un miliardo circa del contratto istituzionale di sviluppo da far ricadere sul territorio in tempi rapidi anche con una legge speciale" e "poi ci sarà un provvedimento unico che tenga in considerazione tutta l'area di Taranto a prescindere dalla questione dello stabilimento", conclude Patuanelli.

Nel frattempo secondo quanto si apprende da fonti sindacali l'azienda ArcelorMittal Italia che gestisce lo stabilimento siderurgico ex Ilva di Taranto, durante l'incontro appena terminato, ha comunicato agli stessi rappresentanti di Fim, Fiom e Uilm di aver pagato tutti i fornitori. I 163 fornitori degli autotrasportatori, invece, sempre secondo quanto avrebbe riferito l'azienda, hanno ricevuto un acconto del 70% tra servizi precedenti e in corso. Il problema dei ritardi nei pagamenti non sarebbe stato causato da mancanza di liquidità. 

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