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Crisi governo, M5S saluta Iv: "Meglio Mastella di Renzi"

14 gennaio 2021 | 17.20
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I malumori per la gestione di questa delicata fase restano e investono l'intera compagine di governo grillina: "Ora tutti i ministri 5 Stelle sono in bilico".

(Foto Fotogramma)
(Foto Fotogramma)

A.A.A. responsabili cercansi. L'operazione per trovare in Parlamento i 'volenterosi' (o, per utilizzare le parole di Luigi Di Maio, i "costruttori europei") disposti a salvare il governo di Giuseppe Conte dopo lo strappo di Matteo Renzi è entrata nel vivo e, assicura una fonte di governo grillina, viene condotta "ad alti livelli" con figure di spicco dell'esecutivo sedute nella cabina di regia. Si guarda ovviamente agli ex M5S che siedono nel Misto (tra questi, il comandante Gregorio De Falco) ma l'interlocuzione - viene spiegato - procede anche con esponenti di Forza Italia che potrebbero staccarsi dal partito azzurro. E si guarda a eventuali delusi di Iv che potrebbero smarcarsi da Renzi. La caccia andrà a buon fine? Chissà. "Per stare tranquilli servono dieci, undici 'responsabili'", si ragiona.

Nel M5S, osserva un pentastellato, "ormai molti si stanno convincendo che è meglio Mastella di Matteo Renzi". Alessandro Di Battista ha lanciato la sua fatwa contro il leader di Iv: "Ha lasciato il governo? Benissimo, non ci entrerà mai più. Senza se e senza ma". Poi è il capo politico Vito Crimi a ufficializzare il divorzio con Italia Viva: "Con Renzi abbiamo chiuso, compatti intorno a Conte", la linea emersa nel corso della riunione tra il reggente e la delegazione M5S di governo e sposata dalla maggioranza degli eletti 5 Stelle, che chiedono una parlamentarizzazione della crisi.

Ma i malumori per la gestione di questa delicata fase restano e investono l'intera compagine di governo grillina: "Ora tutti i ministri 5 Stelle sono in bilico", dice a taccuini chiusi un eletto alla Camera riassumendo il 'sentiment' interno. Tant'è vero che, raccontano all'Adnkronos fonti autorevoli, a Montecitorio nei giorni scorsi sarebbe partita una raccolta firme per chiedere la sostituzione di Alfonso Bonafede come capo delegazione del Movimento 5 Stelle al governo: non è piaciuta, a molti parlamentari, la conduzione della trattativa sul Recovery Plan. L'iniziativa, che avrebbe raccolto anche diverse adesioni al Senato, "è stata però subito stoppata", spiegano le stesse fonti.

Nel mirino degli scontenti ci sono però anche il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Riccardo Fraccaro e il ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli, criticato - soprattutto dagli eletti del Sud - per la valanga di milioni del Recovery destinata al porto di Trieste, città da cui proviene il titolare del Mise.

Ma il tema centrale riguarda il sostegno del M5S al premier Conte: fino a che punto i pentastellati sono disposti a immolarsi per il presidente? Sui social spopola gli hashtag #AvantiConConte e #ConTe (quest'ultimo rilanciato anche dal garante e fondatore del Movimento, Beppe Grillo), grazie anche al contributo dei big M5S scesi in campo per blindare l'inquilino di Palazzo Chigi.

Ma nei corridoi del Palazzo ci si chiede quanto sia granitico il muro eletto dal Movimento a difesa del premier. "Il bene comune - ha detto il senatore Marco Croatti - viene prima del singolo". "Penso si possa andare oltre - gli fa eco il collego Fabrizio Trentacoste, interpellato dall'Adnkronos - ma non ci sono alternative realmente capaci di trovare un'ampia convergenza".

(di Antonio Atte)

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