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Ferrari su Stamina, gestione imbarazzante, Italia merita meglio

09 aprile 2014 | 12.00
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Ferrari su Stamina, gestione imbarazzante, Italia merita meglio

(Adnkronos Salute) - E' stato per un mese e mezzo il presidente designato dal ministro della Salute per il secondo Comitato su Stamina. Chiamato all'incarico "informalmente, senza nulla di scritto", grazie alla sua fama di scienziato, guadagnata sul campo delle nanotecnologie applicate alla medicina. Una nomina, quella di Mauro Ferrari, presidente e Ceo del Methodist Hospital di Houston, "svanita nel nulla, anche in questo caso senza molte comunicazioni dirette, e un risvolto imbarazzante della vicenda: la richiesta di rimborso del biglietto aereo e delle spese d'albergo che lo stesso ministero aveva comprato per invitare Ferrari all'incontro con il ministro lo scorso gennaio". "Ho ricevuto una mail dall'agenzia viaggi del ministero - spiega Ferrari a Roma, per il convegno 'NanoHealth Seminar: Focus Oncology' - in cui mi si chiedeva di restituire le spese di viaggio e alloggio. Spero che non mi fermino all'aeroporto per questo", scherza lo scienziato che considera la vicenda "ridicola più che amara. L'Italia e gli italiani meriterebbero di meglio", dice. "Non sono amareggiato - aggiunge - anche se la gestione della vicenda è stata più che imbarazzante. Basti pensare che due dei componenti stranieri della Commissione in cui ero indicato come presidente, confermati in questa attuale, mi hanno recentemente chiamato credendo che fossi ancora io il presidente. Non hanno mai saputo che è stata nominata una nuova Commissione, né tantomeno di essere stati confermati. In pratica, considerando le comunicazioni, ci potrebbero essere due comitati in contemporanea". Anche la nomina iniziale era stata assai informale. "Ho saputo che il ministro, in un comunicato, mi aveva indicato come presidente da amici che avevano letto la notizia", prosegue Ferrari. E per quanto riguarda la 'revoca', di cui Ferrari è venuto a sapere a mezzo stampa, "non ne ho ancora capito la ragione. Penso di aver fatto il mio dovere, quando mi hanno chiesto di mettermi in gioco. E avrei continuato a farlo, se me lo avessero chiesto". "Ovviamente - continua lo scienziato - sono sicuro che le persone designate a sostituirmi faranno bene e anche meglio di me. Per quanto mi riguarda non ho bisogno di un lavoro o di una poltrona, quindi mi sento molto libero. Mi ero messo a disposizione per i pazienti. E, umanamente, il mio impegno per loro resta", ha concluso Ferrari che ieri, arrivato in Italia, ha incontrato una famiglia di malati conosciuta nel corso dei suoi incontri nel mese e mezzo da presidente designato."I rapporti umani restano, la compassione è fondamentale per fare il medico".

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