"Ha lasciato un grande vuoto - afferma l'ambasciatore - per fortuna il figlio Giovanni è stato educato agli stessi valori, principi ed ideali e fin dagli anni Novanta guida l'azienda"
"Non esiste un problema di successione, perché era già avvenuta vent'anni fa". Così l'ambasciatore Francesco Paolo Fulci, presidente della Ferrero spa, interviene a Milano a margine della presentazione del V rapporto di Responsabilità sociale d'impresa dal titolo 'Condividere valori per creare valore'. E rassicura: "Sono autorizzato a smentire come priva di qualsiasi fondamento l'idea che la famiglia Ferrero voglia vendere. Ferrero vende solo ai suoi clienti".
Dopo la morte nel febbraio scorso del patron dell'azienda, Fulci interviene sul tema della successione del gruppo dolciario e sottolinea che se la scomparsa di Michele Ferrero "ha lasciato un grande vuoto, per fortuna il figlio Giovanni è stato educato agli stessi valori, principi ed ideali e fin dagli anni Novanta guida l'azienda". "Da questo punto di vista - evidenzia - non c'è stato nessun trauma nella conduzione del gruppo Ferrero che continua a prosperare grazie all'innovazione".
In questo senso, osserva, "non esiste un problema di successione, perché era già avvenuta vent'anni fa". Quanto alle voci di vendita da parte della famiglia, il presidente della Ferrero spa ironizza: "Sono gli altri che ci sperano, ho sempre smentito e ancora smentisco".
Il gruppo Ferrero potrebbe valutare acquisizioni ma solo se "portano valore aggiunto" alla società, afferma l'ambasciatore a margine della presentazione del rapporto di Responsabilità sociale d'impresa a Milano.
Le acquisizioni - sottolinea - "bisogna saperle fare cum grano salis: se si acquisiscono aziende che portano valore aggiunto benvenute, altrimenti se si acquistano pesi meglio starne alla larga".
Fulci ricorda una delle caratteristiche del gruppo che è oggi "un'impresa glocal". "Da un lato operiamo nell'intera comunità" in circa 200 paesi, spiega, e "dall'altro siamo local, fortemente radicati nel territorio d'origine".
Il gruppo "ha la responsabilità sociale nel proprio dna". Un discorso in cui Fulci ha ricordato la famiglia Ferrero e un cammino che "fin dagli albori si è legato a valori e principi molto solidi" e che nel tempo ha portato a "impegni sempre più sfidanti che oggi coinvolgono in maniera estesa" l'azienda.
Un gruppo in cui - spiega - "sostenibilità, qualità delle materie, legami con il territorio e senso di appartenenza" sono alcune delle parole chiave e che "con la continua attenzione al consumatore", punta a "un'innovazione continua, a una comunicazione responsabile" senza dimenticare "la creatività". Fulci sottolinea come uno dei tratti distintivi di Ferrero sia stata "la profonda discrezione, la nostra politica è sempre stata del fare, non del dire o dell'apparire".
Per la riuscita dell'Expo, che si apre fra pochi giorni, "Ferrero non ha mancato e non mancherà di fare la propria parte con uno sforzo ingente che la vede official partner dell'evento" e in cui la parola chiave è "restituzione".
L'idea - spiega - è che tutto quello che viene costruito "non deve essere gettato alle ortiche" e in questo senso la restituzione consiste nel fatto che "ogni elemento che compone l'installazione sarà trasportato nei paesi con cui Ferrero è presente con le imprese sociali" trasformandoli al termine dell'Esposizione universale "in asili e scuole" in India, Camerun e Sudafrica.
Quanto agli alberi di nocciolo presenti nel sito Expo "verranno ripiantati accanto alla nostra Fondazione ad Alba" spiega. L'Esposizione universale "sono certo - conclude Fulci - che sarà un grande successo, noi saremo in prima linea".
