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Fisco, Lega-Forza Italia uniti su no a tasse: domani Salvini e Tajani da Draghi

12 aprile 2022 | 19.15
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Azzurri: "Faremo le nostre proposte, non siamo yes men". I paletti del Carroccio su catasto e Irpef

(Fotogramma/Ipa)
(Fotogramma/Ipa)

Matteo Salvini e Antonio Tajani si sono sentiti ieri e anche stamattina al telefono per concordare una linea comune, d’intesa con Silvio Berlusconi, su fisco e giustizia in vista dell’incontro di domani con Mario Draghi. Allo stato non c’è ancora una convocazione ufficiale, ma l’appuntamento a palazzo Chigi è previsto nel pomeriggio, presenti anche i rispettivi capigruppo, quasi a formare una delegazione unica. Un modo per dare l’immagine di compattezza. Almeno su temi sensibili per famiglie e imprese, come le tasse. “Giù le mani dalla casa”, è il coro unanime dentro Lega e Forza Italia, che sono pronte a trattare senza accettare nulla a scatola chiusa.

Paolo Barelli, presidente dei deputati azzurri, lo dice a chiare lettere all’Adnkronos: “La casa è sacra. Andremo a palazzo Chigi disposti al confronto ma fermi nelle nostre convinzioni e presenteremo le nostre proposte, perché non siamo mica degli yes men...”. L’accordo, insomma, è a portata di mano, ma, precisa Barelli, “bisogna essere in due per raggiungerlo... certo, se Draghi va ripetendo che non ha nessuna intenzione di aumentare le tasse, vuol dire che una soluzione si trova...”.

“Il muro contro muro - avverte all’Adnkronos Annamaria Bernini, capogruppo al Senato di Fi - non conviene a nessuno. Siamo per un confronto leale e franco, che porti a una soluzione condivisa a tutela dei proprietari e possessori di case”. Una cosa, mette in guardia, “è stanare situazioni anomale e far emergere case-fantasma, altra è creare le condizioni per una nuova patrimoniale”.

Sulla stessa lunghezza d’onda, raccontano, è il Carroccio, che pone i suoi paletti sulla riforma del catasto, sul sistema duale riguardo la riforma dell’Irpef e sulla legge delega con la richiesta che i decreti attuativi si trasformino in legge dopo aver sentito il parere vincolante del Parlamento.

“Tajani e Salvini si sono sentiti più volte, ieri e anche stamattina e abbiamo parlato con il presidente Berlusconi - dice Barelli -. Nel nostro dna c’è la moderazione, davanti al governo faremo valere le nostre ragioni, sempre aperti al dialogo. Ma tra covid, crisi energetica e guerra, non possiamo chiedere a italiani altri sacrifici aumentando le tasse...”.

"Siamo fermi nei nostri principi ma - gli fa eco Alessandro Cattaneo, responsabile nazionale dei Dipartimenti di Fi - sempre costruttivi nel proporre soluzioni, per esempio quella di occuparsi da subito dell’accatastamento di 2 milioni di immobili fantasma del nostro Paese. Non perdiamo di vista - assicura all’Adnkronos - l’impianto complessivo perché la delega fiscale contiene molto altro, riforme attese e positive. Superiamo perciò questo scoglio del catasto e andiamo avanti”, rimarca Cattaneo.

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