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Foggia: bomba contro concorrente scomodo, fermato titolare bar

11 giugno 2015 | 18.56
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Le indagini dei carabinieri hanno accertato che l'uomo, dopo essersi procurato il materiale esplosivo, avrebbe costretto un cittadino marocchino a collocare l'ordigno vicino all'esercizio commerciale al fine di togliersi di torno un concorrente scomodo e fargli chiudere l'attività

Foggia: bomba contro concorrente scomodo, fermato titolare bar

Avrebbe approfittato dello stato di bisogno di un cittadino marocchino, 28enne, senza lavoro e padre di una bambina da appena venti giorni, e, dopo minacce di morte, lo avrebbe costretto a compiere un attentato dinamitardo avvenuto lo scorso 3 maggio ai danni del ristorante 'Leonardo in centro' in via Garibaldi, a Foggia, che provocò danni anche al Municipio del capoluogo dauno.

I carabinieri, dopo aver arrestato l'autore materiale nei giorni scorsi, hanno sottoposto a fermo di indiziato di delitto, emesso dalla Procura della Repubblica, il presunto mandante, foggiano 49enne, accusato di reati di danneggiamento aggravato, porto e detenzione illegale di materiale esplodente e minaccia. L'uomo è stato individuato grazie a intercettazioni e testimonianze. Mucciarone è gestore del bar 'Polo Nord', che si trova anch'esso in via Garibaldi. Lì i due si sarebbero conosciuti.

Le indagini hanno accertato che Mucciarone, dopo essersi procurato il materiale esplosivo, avrebbe indottrinato Halloufi su come collocare l'ordigno vicino all'esercizio commerciale. Lo scopo sarebbe stato,, secondo gli inquirenti, quello di togliersi di torno un concorrente scomodo. Mucciarone avrebbe detto più volte al cittadino marocchino di voler proseguire le azioni criminali nei confronti del ristorante, con l'obiettivo finale di far chiudere quell'attività.

Lo stesso tipo di esplosivo fornito al marocchino dimostrerebbe la pericolosità del proposito criminale posto in essere da Mucciarone, per l'elevata potenzialità distruttiva dello stesso che ha comportato ingenti danni al locale e alle strutture limitrofe, con effetti tali da esporre a pericolo l'incolumità delle persone.

Dagli atti d'indagine emerge che il titolare del bar, in più occasioni, si sarebbe lamentato con Halloufi del fatto che dall'apertura del ristorante Leonardo in centro aveva visto ridursi la clientela ed il profitto che ne derivava. Avrebbe quindi approfittato della nascita della bambina del marocchino e della sua vulnerabilità, per indurlo a compiere il gesto criminoso.

Oltre all'esplosivo avrebbe consegnato ad Halloufi l'ordigno, i guanti in lattice per non lasciare impronte e una giacca per mimetizzarsi, lo avrebbe istruito sull'accensione spiegandogli dove posizionarlo con esattezza per causare il maggiore danno all'esercizio pubblico. E' emerso, inoltre, che Mucciarone, venuto a conoscenza dell'arresto del cittadino marocchino, temendo che lo stesso potesse evidentemente coinvolgerlo, si sarebbe proposto di farsi carico del suo sostentamento, anche legale.

Sono ancora in corso le indagini per l'identificazione di eventuali altri complici, tra cui il fornitore del materiale esplodente.

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