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Foibe: Fuscagni, portiamo 'Magazzino 18' in tutte le scuole toscane

11 febbraio 2014 | 16.55
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''Le foibe sono una pagina di storia italiana che non può essere dimenticata, il dramma ed il sacrificio di migliaia di italiani uccisi, seviziati, cacciati dalle loro case e dalla loro terra solo perché colpevoli di essere italiani è un pezzo della storia nazionale che va raccontata per quello che è stato: una violenza inaudita ai danni di italiani voluta e portata avanti dal disegno prepotente e nazionalista del regime comunista jugoslavo di Tito. Questo è e questo va detto e poiché Simone Cristicchi con il suo 'Magazzino 18' racconta questo dramma italiano in maniera magistrale, obiettiva e artisticamente bellissima troviamo che questo lavoro possa essere condiviso da tutte le scuole della Toscana perché si possa aprire finalmente la porta della memoria''. Così la portavoce dell'opposizione in Consiglio regionale Stefania Fuscagni (Pdl-Fi), promotrice, assieme a tutti i capigruppo delle forze di opposizione (Giovanni Santini per FGorza Italia, Alberto Magnolfi per Nuovo centrodestra, Giovanni Donzelli per Fratelli d'Italia, Antonio Gambetta Vianna per Più Toscana e Giuseppe Del Carlo per l'Udc) di una proposta rivolta all'assessore all'Istruzione Targetti per portare la rappresentazione ''Magazzino 18'' nelle scuole toscane.

''La memoria non è né di destra né di sinistra - ha ricordato Fuscagni - la memoria è memoria e le Istituzioni hanno il dovere di sostenere ogni azione che possa superare silenzi di parte, ormai incomprensibili, per costruire finalmente un ricordo condiviso che sia di tutti gli italiani al di là delle parti politiche. Faccio un appello all'assessore Targetti, ma di fatto lo estendo a tutti, perché - nell'ambito dell'autonomia scolastica- si invitino tutte le scuole a far vedere ai ragazzi il lavoro di Cristicchi, meglio se in collaborazione con i Comuni e le Provincie toscane. Sarebbe un bel segnale, sarebbe una cosa giusta e sarebbe anche una lezione di storia e di attualità rivolta a quelle persone che ancora non sono capaci di capire che ciò che accade non si tocca, non si stravolge, non si vende per soli e pure sbagliati piccoli interessi di ideologica bottega. La Toscana, così facendo, troverebbe un modo giusto per chiedere scusa di ciò che è accaduto a Firenze'', conclude Fuscagni.

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