Roma, 19 mar. - (Adnkronos Salute) - Sanità francese scossa per il suicidio di una giovane anestesista nell'ospedale dove lavorava. Il sospettp è che i pesanti turni di lavoro a cui era costretta, per la carenza di camici bianchi, abbia contribuito alla tragedia. La donna, che si è uccisa all'ospedale di Châteauroux, aveva infatti lavorato 78 ore nella settimana precedente al suicidio e nella struttura i turni erano recentemente passati da 8 a 10 ore al giorno.
Da subito i responsabili hanno attivato un'unità di crisi nel reparto dove è avvenuto il fatto, per il sostegno psicologico degli operatori sanitari. L'anestesista, indicata dalla stampa d'Oltralpe come Simona, di origine rumena e madre di un bimbo di sette anni, era in servizio da tre anni ed era appena stata ammessa ad un concorso interno. Domenica scorsa, dopo il lavoro, la donna si è tolta la vita ingerendo dei farmaci nel suo reparto. L'ospedale aveva modificato l'organizzazione dei blocchi operatori da quattro mesi, aumentando di due ore i turni di presenza per sopperire alle necessità.
Negli ultimi anni diversi ospedali della zona sono state chiusi e la struttura di Châteauroux fatica ad assorbire i pazienti: si è passati da 3-4 mila interventi a 8-9 mila all'anno. Sarebbero necessari oltre 10 anestesisti contro gli 8 di cui disponeva l'ospedale prima del suicidio di Simona.