cerca CERCA
Sabato 27 Aprile 2024
Aggiornato: 02:23
10 ultim'ora BREAKING NEWS

Welfare: Furlan, contrattazione sociale sia impegno di tutto sindacato

08 luglio 2015 | 09.51
LETTURA: 2 minuti

La parola d’ordine, per il sindacato, è riprogettare in sistema di welfare secondo paradigmi nuovi

Welfare: Furlan, contrattazione sociale sia impegno di tutto sindacato

Negoziare sul territorio per ricostruire il welfare: è questo il compito dei contrattualisti sociali che ieri la Cisl ha riunito in assemblea nazionale a Roma. La parola d’ordine, però, è riprogettare in sistema di welfare secondo paradigmi nuovi. Ed è su questo terreno che il sindacato di via Po vuole spendere le sue energie a cominciare dalla prossima Assemblea organizzativa che si terrà a novembre a Riccione. Il segretario generale della Cisl, Annamaria Furlan, nelle sue conclusioni è stata molto chiara: ”La contrattazione territoriale e sociale deve essere un impegno di tutto il sindacato, non solo della confederazione o della categoria dei pensionati. E deve essere rivolta a fornire risposte adeguate alle persone a partire dai bisogni dei più deboli".

Non giocare questa partita sul territorio, per Furlan, sarebbe un errore imperdonabile per il sindacato. Innanzitutto, perchè verrebbe a mancare a una funzione di rappresentanza, ma soprattutto perchè non si vedono al momento altri soggetti che possano svolgere un ruolo di questo tipo per la tutela dei diritti di tutti i cittadini. Per superare l’attuale fase di crisi, ha sottolineato la segretaria generale della Cisl, "bisogna puntare sulla coesione sociale e sulla partecipazione". Perciò, ha detto, occorre un nuovo patto sociale che la Cisl intende rilanciare sia a livello nazionale, ”dove le orecchie sembrano un pò arrugginite”, che locale.

Un patto che rilanci un modello economico e sociale di tipo inclusivo e solidaristico accantonato negli ultimi anni in cui ha prevalso il pensiero unico della finanza speculativa e del mercatismo. ”Il modello speculativo- ha sottolineato Furlan - ha fallito perchè ha portato miseria e disperazione in tanti paesi del mondo. E il metro di tale fallimento è espresso in maniera chiarissima nei discorsi e nell'ultima enciclica di Papa Francesco. Perciò occorre riproporre un modello economico diverso, dirompente, che metta da parte l’idea della finanziarizzazione dell’economia per valorizzare l’economia reale ed inclusiva. Ma per far ciò occorre compiere un salto culturale, anche nel sindacato, ma soprattutto in politica, se si vuole superare l’attuale fase di paralisi economica e sociale. Anche a livello europeo occorre un cambio di paradigma. L’esperienza della crisi greca ha reso evidente che il fiscal compact e lo statuto europeo sono stati tutt’altro che generosi e solidali. Ma è arrivato il momento di dire che la priorità, se si vuole davvero salvare l’Europa, non sono i conti e i debiti, ma realizzare nei fatti un modello solidale e inclusivo".

Riproduzione riservata
© Copyright Adnkronos
Tag
Vedi anche


SEGUICI SUI SOCIAL



threads whatsapp linkedin twitter youtube facebook instagram
ora in
Prima pagina
articoli
in Evidenza