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La tregua non regge, Israele riprende i raid. Netanyahu: "Hamas pagherà"

15 luglio 2014 | 08.19
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Prima vittima israeliana. Il gruppo armato palestinese ha rifiutato di aderire alla proposta egiziana e ha continuato a sparare missili. La guerra per l'oro blu, il nodo nascosto dietro gli attacchi

(Infophoto) - INFOPHOTO
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Non regge la tregua in Medio Oriente. Sono ripresi i raid di Israele dopo che Hamas ha rifiutato di aderire alla proposta egiziana di cessate il fuoco continuando a sparare missili.

"Hamas pagherà il prezzo per aver deciso di portare avanti l'escalation", ha dichiarato il premier israeliano Benjamin Netayahu prima dell'inizio della riunione del gabinetto di sicurezza. "Sarebbe stato preferibile risolvere tutto questo diplomaticamente, e questo è quanto abbiamo tentato di fare ma Hamas non ci ha lasciato altra scelta se non quella di espandere le operazioni contro di loro. Così opereremo fino a quando non avremo raggiunto il nostro scopo, il ritorno della pace con un significativo colpo al terrorismo", ha concluso.

Un altro palestinese è rimasto ucciso nella Striscia in un attacco a nordovest di Khan Yunis, nel sud del territorio palestinese. Secondo l'agenzia di stampa palestinese Maan, un giovane di 25 anni è morto in un raid nel quartiere di al-Zayton, nella parte orientale di Gaza City. Sale così, stando alla Maan, ad almeno 196 palestinesi morti il bilancio dell'operazione israeliana 'Confine protettivo'.

La notizia arriva dopo che i media israeliani hanno riferito della morte di un civile israeliano rimasto ferito al valico di Erez, al confine tra Israele e la Striscia di Gaza, dall'esplosione di proietti di mortaio lanciati dal territorio palestinese. Si tratta la prima vittima israeliana da quando è iniziata l'operazione.

Il braccio armato di Hamas, le Brigate al-Qassam, ha rivendicato il lancio di tre razzi contro il valico di Erez, al confine tra la Striscia di Gaza e Israele. Lo riferisce Ynet, il sito web del giornale israeliano Yedioth Ahronoth, dopo la notizia della morte del civile israeliano.

Intanto nella Striscia, secondo la Maan, due persone sono rimaste ferite in un raid che ha colpito una casa nel quartiere di al-Shujayyiah, nella zona est di Gaza City. Altre dieci persone, compresi tre bambini e due donne, sono rimasti feriti in un altro attacco nei pressi di Jabaliya.

Il ministro degli Esteri israeliano Avigdor Lieberman ha chiesto di mettere fine "alle continue esitazioni ed alle domande". L'operazione 'Confine protettivo' deve portare le forze armate israeliane a "controllare l'intera Striscia di Gaza", ha dichiarato. "Israele deve andare fino in fondo", ha aggiunto intervenendo nel corso di una conferenza stampa. "Tutte le formulazioni diplomatiche risultano, in questo caso, deleterie. Una piena assunzione di controllo sulla Striscia di Gaza è l'unica strada che Israele ha avanti", ha ribadito Lieberman.

"E' chiaro - ha poi affermato - che Hamas userà ogni cessate il fuoco per fabbricare nuovi razzi e fare entrare clandestinamente altri esplosivi". Il lancio di razzi a partire dalla Striscia di Gaza è la prova secondo il ministro israeliano del fatto che il ritiro israeliano dalla Striscia di Gaza nel 2005 è stato un errore. "Dobbiamo dire al mondo - ci avete spinto (al disimpegno), questo è ciò a cui le vostre convinzioni hanno portato, e solo per questo, dovete darci il sostegno ora per andare fino in fondo".

La tregua, che era stata accettata dal governo israeliano, era entrata in vigore unilateralmente alle nove ora locale (le otto in Italia).

Le Brigate Ezzedin al-Qassam, il braccio armato di Hamas, avevano respinto la proposta egiziana, precisando di non aver ricevuto il testo dell'accordo, ma che, stando agli stralci pubblicati dai media, accettarlo sarebbe stato un "atto di sottomissione". "La nostra battaglia contro il nemico - hanno minacciato le Brigate al-Qassam - si intensificherà".

Al-Qassam, ha poi dichiarato di aver sparato due colpi di mortaio contro la comunità di Nir Oz nel sud d'Israele poco dopo le nove del mattino locali, l'ora in cui sarebbe dovuta entrare in vigore la tregua proposta dall'Egitto. Una portavoce militare israeliana a Tel Aviv ha confermato che un proiettile ha colpito la regione meridionale di Eshkol.

Yousef Salman, pediatra e rappresentante della Mezzaluna Rossa palestinese in Italia, a proposito del diniego di Hamas ad accettare la proposta di tregua, ha detto all'Adnkronos: "Io sono contro Hamas. Tuttavia capisco il fatto che non sia disposto ad accettare la tregua. Non esistono garanzie". .

Emergenza acqua - Centinaia di migliaia di persone nella Striscia di Gaza non hanno possibilità di approvvigionamento di acqua. L'allarme arriva dal Comitato internazionale della Croce Rossa (Cicr), secondo cui la situazione potrebbe peggiorare senza la fine delle ostilità. "Nell'arco di pochi giorni l'intera popolazione della Striscia potrebbe essere senza acqua", ha detto Jacques de Maio, capo della delegazione Cicr nella regione, citato dall'agenzia di stampa Dpa. Secondo il Comitato internazionale della Croce Rossa, "l'acqua inizia a essere contaminata" e c'è "un serio rischio di diffusione di malattie".

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