Greco lascerà le Generali a fine aprile. E sarà il nuovo ceo di Zurich dal 1 maggio. L'amministratore delegato ha informato il presidente del gruppo, Gabriele Galateri di Genola, della sua indisponibilità a un altro mandato come amministratore delegato della società alla scadenza di quello attuale. Il mandato di Greco, si ricorda da Generali, scade con l'assemblea per l'approvazione del bilancio dell'esercizio, chiuso al 31 dicembre 2015. Greco, si spiega dal gruppo, ha "manifestato la piena disponibilità a continuare a operare nella pienezza delle sue funzioni e nell'interesse delle Generali fino al termine dell'attuale mandato". Galateri "ha preso atto, con rincrescimento, della comunicazione e convocherà a breve il consiglio di amministrazione per una riunione informativa". Poi è arrivata anche l'ufficialità del nuovo incarico in Zurich: succederà il primo maggio a Tom de Swaan, fin qui in carica ad interim, dopo le dimissioni di Martin Senn a dicembre.
Dietro la scelta potrebbero esserci anche frizioni con alcuni azionisti, insoddisfatti per l'andamento del titolo e critici su alcuni aspetti della gestione e dei conti. Tra i principali azionisti di Generali, spiegano fonti vicine al dossier all'Adnkronos, c'è stata una diversa interpretazione delle priorità da perseguire nella negoziazione per il rinnovo dell'amministratore delegato Mario Greco. A fronte di una posizione più ferma di Mediobanca e di Lorenzo Pelliccioli, convinti della necessità di un rinnovo per un solo mandato e con l'indicazione di un successore, Francesco Gaetano Caltagirone e Leonardo Del Vecchio avrebbero spinto per un atteggiamento più conciliante, tentando di tenere più bassi i toni del confronto.
La trattativa si sarebbe trascinata troppo a lungo, spiegano le stesse fonti, inducendo il manager a formalizzare il suo passo indietro, ovvero l'indisponibilità ad accettare un nuovo mandato. Anche perché comunque allettato dalla prospettiva di continuare la sua carriera con un incarico prestigioso, e redditizio, in Zurich. Un epilogo, si fa notare, che ha colto impreparato gli stessi azionisti del Leone di Trieste, che non hanno pronta una soluzione per la successione. E che, ovviamente, ha finito per scontentare soprattutto gli azionisti, Caltagirone e Del Vecchio, che più si sono adoperati per arrivare a un rinnovo dell'incarico a Greco.
