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Germania, indagati tre siriani sospettati di essere legati ad attacchi Parigi

13 settembre 2016 | 13.23
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Immagine di repertorio (Xinhua) - XINHUA
Immagine di repertorio (Xinhua) - XINHUA

I procuratori tedeschi stanno indagando su tre uomini di origini siriane su cui grava il sospetto di appartenenza al gruppo Stato Islamico. I tre arrestati - rispettivamente di 17, 18 e 26 anni - sarebbero entrati in Germania nel novembre 2015 con l'intenzione di "eseguire un ordine (da parte dell'Is) precedentemente stabilito o di attendere ulteriori istruzioni".

I tre uomini, tutti richiedenti asilo siriani, sono stati condotti in Europa dagli stessi trafficanti responsabili dell'arrivo degli autori degli attacchi di Parigi del 13 novembre, ha spiegato il ministro dell'Interno tedesco Thomas de Maizière. Il ministro ha definito i tre sospetti "una cellula dormiente". Secondo de Mazière, il fatto che la autorità tedesche stiano al momento indagando su una sessantina di sospetti terroristi che si sono presentati come profughi siriani non deve portare a sospettare di tutti coloro che sono fuggiti dalla guerra in Siria per chiedere asilo in Germania.

Intanto, l'ufficio del procuratore federale di Karlsruhe ha reso noto che i tre uomini hanno viaggiato attraverso la Turchia e la Grecia con passaporti falsi. I documenti falsi usati dai tre sospetti e quelli degli attentatori di Parigi sono stati realizzati dagli stessi falsari. Lo affermano prove raccolte in mesi di indagini.

I tre sono stati arrestati alle prime ore di stamani durante un'operazione antiterrorismo che ha coinvolto 200 uomini in una località della Bassa Sassonia e altre cinque dello Schleswig Holstein, nella Germania settentrionale, ha riferito l'ufficio federale della polizia (Bka). I tre sospetti sono stati catturati in alloggi per rifugiati nelle città di Ahrensdorf, Grosshansdorf e Reinfeld. La polizia ha inoltre dichiarato di aver sequestrato "una rilevante quantità di materiale".

Si ritiene che il 17enne si sia unito un anno fa allo Stato Islamico a Raqqa, la 'capitale' del califfato in Siria, dove sarebbe stato addestrato al combattimento e a maneggiare esplosivi. Gli inquirenti riferiscono che il ragazzo è arrivato in Germania a metà novembre, assieme agli altri due sospetti. Tutti e tre erano in possesso di documenti falsi, telefoni cellulari e ingenti somme di denaro in contanti

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