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Giulia Tramontano, per Impagnatiello "suicidio unica forma di pentimento"

02 giugno 2023 | 10.50
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A San Vittore l'interrogatorio di convalida del fermo del reo confesso dell'omicidio della compagna incinta di 7 mesi. Le parole riferite dal legale, l'uomo "ha confermato tutto, ha fatto tutto da solo"

Giulia Tramontano, per Impagnatiello

Durante l’interrogatorio di convalida del fermo nel carcere di San Vittore, durato mezz’ora, Alessandro Impagnatiello, il 30enne reo confesso per l’omicidio della compagna Giulia Tramontano, ha “confermato tutto quello che ha dichiarato l’altra notte, aggiungendo alcuni particolari che riguardano l’ultima fase del fatto". Lo ha riferito il suo legale di fiducia, Sebastiano Sartori, lasciando la casa circondariale. La Gip Angela Minerva deciderà nella giornata di oggi se convalidare il fermo. L'uomo ha confermato al gip di aver ucciso la compagna e averne occultato il cadavere senza l’aiuto di complici. Ha fatto “assolutamente” tutto da solo, “al 100%”, ha detto il suo legale. Impagnatiello, però “nega la premeditazione”, ha aggiunto l’avvocato, escludendo anche - a domanda dei cronisti - che il 30enne lo scorso sabato sera fosse sotto effetto di stupefacenti.

"Togliersi eventualmente la vita è l’unica forma di pentimento che lui ritiene corretta in questo momento, l’unica che abbia un senso. L’ha ripetuto l’altra notte più volte e lo ha ribadito" oggi durante l’interrogatorio, ha detto il legale Sartori, che ai cronisti che gli chiedevano se chiederà di trasferire il 30enne in una struttura sanitaria, ha risposto: “No, no, può rimanere in carcere”. E alla domanda se chiederà una consulenza psichiatrica: “Vedremo, vedremo, io come difensore devo approfondire alcuni aspetti”. L’avvocato non teme che Impagnatiello possa compiere gesti estremi all’interno del carcere: “Sono sereno, sono bravi e hanno trovato credo una giusta soluzione”, ha detto.

Giulia Tramontano trovata morta, da scomparsa a confessione fidanzato

Il barman di 30 anni, assistito dal legale di fiducia Sebastiano Sartori, ha risposto quindi alle domande della gip del tribunale di Milano. Impagnatiello, che sabato sera nella casa in cui vivevano a Senago ha ucciso a coltellate la compagna e ne ha inscenato la scomparsa, denunciata il giorno successivo, è accusato di omicidio volontario aggravato, interruzione non consensuale di gravidanza e occultamento di cadavere. L’uomo, infatti - per sua stessa ammissione - ha tentato per due volte di bruciare il corpo di Giulia e, dopo averlo tenuto prima nel garage e poi nel bagagliaio dell’uomo, lo ha nascosto in un’intercapedine in un’area dismessa a Senago, dove - su sua indicazione - è stato trovato nella notte tra mercoledì e giovedì.

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