(Aki) - Continua a montare la tensione nel Golfo dopo che Arabia Saudita, Emirati e Bahrain hanno deciso la scorsa settimana di ritirare i loro ambasciatori dal Qatar, denunciando le ingerenze delle autorita' di Doha negli affari interni dei Paesi vicini. Emirati e Arabia Saudita hanno infatti chiesto ai loro giornalisti che lavorano per testate del Qatar, prima tra tutte la tv satellitare al-Jazeera, di dimettersi. Lo scrive il quotidiano Peninsula, spiegando che il governo emiratino ha chiesto ai suoi connazionali di dimettersi "immediatamente", mentre il ministero saudita dell'Informazione e' arrivato ad adottare un'ordinanza in cui fa espresso divieto di lavorare per media del Qatar.
E gia' sono arrivate le prime dimissioni. Due giornalisti degli Emirati, Fares Awad e Ali al-Kaabi, che sono tra i volti piu' noti di al-Jazeera Sport, hanno lasciato a malincuore la loro occupazione. "Dieci anni di lavoro in un ambiente professionale con voi rimarranno per sempre nel mio cuore. Addio colleghi", ha scritto al-Kaabi sul suo profilo Twitter.
Il ritiro degli ambasciatori, lo scorso 5 marzo, e' stato motivato con la necessita' di "proteggere la sicurezza e la stabilita'" dei tre paesi. La frattura senza precedenti nel Consiglio di cooperazione del Golfo (Ccg) fa seguito a una riunione tempestosa dei ministri degli Esteri dei sei Paesi dell'organizzazione. All'origine del dissidio, le diverse posizioni del Qatar rispetto alle altre monarchie del Golfo sugli sviluppi in Egitto. Doha si e' infatti schierata con i Fratelli Musulmani del deposto presidente Mohammed Morsi, mentre Arabia Saudita, Bahrain ed Emirati hanno assicurato il loro sostegno alle nuove autorita'. I tre paesi sospettano inoltre il Qatar di sostenere cellule dei Fratelli Musulmani operative sui loro territori.
