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Governo: Gaynet a Renzi, su diritti compromessi sono sempre al ribasso

24 febbraio 2014 | 16.20
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''Vorremmo prendere in parola il neopresidente del Consiglio Matteo Renzi quando dice concludendo il duo intervento al Senato: 'il tempo del coraggio non esclude nessuno e non lascia indietro nessuno'. Ma è sufficiente il compromesso che Renzi propone sui diritti civili per dare valore pratico a una brillante e condivisibile affermazione? Secondo noi di Gaynet Italia la vera sfida è quella dell'uguaglianza''. Lo dichiara in una nota Franco Grillini, presidente di Gaynet Italia. Quell'uguaglianza, ricorda, ''che giustamente Renzi ha ribadito sullo jus soli, chi nasce in Italia è "uguale" a un italiano cioè è un italiano. Ma un omosessuale è un italiano? Al momento no perchè non abbiamo nessun diritto e in particolare siamo uno dei pochi paesi della vecchia Europa a non avere alcuna norma sulle coppie lgbt e persino nulla sui conviventi in generale''.

Renzi, sottolinea ancora Grillini, ''cita una sua amica che gli dice 'o tutto o niente' sui diritti civili e, contestandola, invita tutti a fare un compromesso e a discutere non di matrimonio egualitario ma di Unioni Civili. Ma il compromesso è possibile? Le Unioni Civili si faranno? Renzi sfida tutti dicendo che gli altri hanno parlato ma 'noi le faremo'. Noi pensiamo che non si faranno perchè se in una maggioranza ci sono esponenti reazionari (per esprimerci in termini eufemistici) come Giovanardi, Roccella, Sacconi, Formigoni, Lupi, Quagliariello, Mauro, Binetti, ecc, che sono numericamente decisivi allora vuol dire che non se ne farà nulla al di la delle buone intenzioni di cui sono lastricate le vie dell'inferno''.

Per Gaynet Italia ''stiamo assistendo a un'isterica campagna ossessivamente omofoba dell''Avvenire', del 'Giornale' e di altri organi di stampa legati all'estrema destra per non parlare di una miriade di manifestazioni di fanatici religiosi contro 'qualsiasi' cosa ricordi anche lontanamente i diritti civili delle persone lgbt. La loro strategia è chiara: avviare una gigantesca campagna diffamatoria verso gay e lesbiche per bloccare qualunque provvedimento. Quindi le nostre perplessità sull'effettiva realizzabilità non dico del matrimonio egualitario ma persino di un banale compromesso sono molto fondate. Prova ne sia - conclude Grillini - che non è stato nominato la ministra per le Pari Opportunità e che su questo ministero e le sue deleghe al momento notiamo solo un eloquente silenzio''.

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