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Governo, Renzi attende il voto sulla legge elettorale e valuta 'staffetta' con Letta

07 febbraio 2014 | 21.14
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Governo, Renzi attende il voto sulla legge elettorale e valuta 'staffetta' con Letta

Dicono che sta soppesando tutti i pro e i contro, valutando tutte le critiche che potrebbe ricevere. Ma per Matteo Renzi l'opportunità, o l'azzardo, di andare a palazzo Chigi non è più un'ipotesi da escludere. L'argine è stato rotto giovedì sera nella Direzione del Pd. Ed ora l'opzione è sul tavolo. "Non è ancora convinto fino in fondo, però", spiega un fedelissimo del segretario dem.

Ad affievolire i dubbi, forse ormai residui, del sindaco di Firenze potrebbe essere il voto la settimana prossima sulla legge elettorale a Montecitorio. "Se la riforma passa, se tutto il gruppo Pd è compatto attorno a Renzi, sarà un segnale che non potrà non avere ricadute sullo schema di governo", dice un renziano tra i più convinti sulla necessità di un cambio a palazzo Chigi tra Enrico Letta e il segretario dem.

Con Renzi premier, è il ragionamento, si potrebbe arrivare fino a fine legislatura nel 2018 e sarebbe una legislatura costituente, nella quale si portano a compimento le riforme istituzionali. Nel rispetto delle richieste del Colle. E Renzi, dice la stessa fonte, resterebbe anche segretario del Pd. "Almeno per un anno, poi magari nel 2015 si fa il congresso. E se non resta lui segretario, comunque sarebbe una personalità della nostra area. Cioè, il congresso lo abbiamo vinto noi...". Ovviamente la ricandidatura a sindaco di Firenze, almeno quella, verrebbe meno.

La parte di renziani che spingono per Renzi a palazzo Chigi sottolineano anche il pressing che arriva da vari fronti. Dopo Confindustria, anche la Cisl prende le distanze dall'esecutivo Letta. Come arrivare al 'turn over' a palazzo Chigi? Dalle parti del presidente del Consiglio, al momento, non c'è aria di passi indietro. Al contrario.

Dice un lettiano doc: "Se Renzi vuole andare a palazzo Chigi, il Pd tolga la fiducia a Letta. Enrico non si dimetterà mai". E quindi? L'ipotesi dell'incidente parlamentare potrebbe diventare un sentiero per aprire le porte di Chigi a Renzi. Certo, un passaggio traumatico. Per questo un dirigente di area franceschiana osserva che, se la 'staffetta' ci sarà, dovrà avvenire "in modo consensuale. Deve passare per forza tra un accordo tra Renzi e Letta. Non ci sono alternative".

Ma non ci sono alternative, spiega il deputato, anche a un cambiamento: "Così non si può più andare avanti. Ormai facciamo fatica a tenere i gruppi che sentono la mancanza di grinta, di un progetto di governo. O si rafforza il governo Letta o la soluzione Renzi diventa una necessità".

Ci sono anche tanti, nel fronte renziano, che invece sconsigliano al segretario di andare a palazzo Chigi senza passare dal voto. E benché il sindaco di Firenze sia uno che, di solito, decide piuttosto in solitaria, l'argomento fa breccia. Dice Francesco Nicodemo, responsabile Comunicazione della segreteria di Renzi: "Renzi andrà a palazzo Chigi solo per via elettorale, esclude di sostituire Letta nel corso di questa legislatura".

Forse alla fine potrebbe essere questa la valutazione a prevalere nella decisione finale. Comunque, lo stesso Renzi mette in chiaro che se mai andrà a Chigi, Forza Italia non farà parte della maggioranza. Il segretario del Pd esclude ogni ipotesi di un governo con Silvio Berlusconi in uno scambio di tweet con Giovanni Valentini di Repubblica.

"Se Renzi fa un governo con Berlusconi, gli tolgo il voto e anche il saluto...", scrive il giornalista su Twitter. Replica il segretario del Pd: "Non rischiamo né voto, né saluto allora...". E sempre via Twitter, Renzi aggiunge: "Siamo a un passo da una riforma storica: Senato, province, legge elettorale, Titolo V. A me conviene votare, ma all'Italia no".

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