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Green pass scuola, Costa: "Spero che restino sanzioni"

09 agosto 2021 | 15.11
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Il sottosegretario alla Salute: "Se ci saranno cambiamenti li valuteremo. Io ero anche per l'obbligo del vaccino"

Foto Fotogramma
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"A oggi il decreto è uscito con le sanzioni e io mi auguro che rimanga con le sanzioni, dopo di che se ci saranno dei cambiamenti li vedremo e li valuteremo". Lo ha detto il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, ospite di 'L'aria che tira - Estate' su La7, commentando le indiscrezioni sulla possibilità di rivedere la norma per i lavoratori della scuola sprovvisti di Green pass.

"Io ero per andare anche oltre per il personale della scuola e cioè introdurre l'obbligo vaccinale - ha sottolineato il sottosegretario - perché io credo che ci debba essere un senso di comunità che debba prevalere sulle posizioni personali. E allora se noi vogliamo garantire una ripresa della scuola in presenza non possiamo prescindere dalla vaccinazione del personale scolastico".

"Bisogna però giustamente ricordare - ha evidenziato Costa - che l'85% del personale scolastico ha provveduto alla vaccinazione, quindi siamo in presenza di una minoranza che ci auguriamo possa essere sensibilizzata".

"I dati ci dicono che gli italiani hanno preso ben coscienza dell'utilità del Green pass perché ad oggi sono stati scaricati oltre 60 milioni di certificati verdi", ha proseguito il sottosegretario.

"C'è la consapevolezza - ha rimarcato Costa - che il Green pass è quello strumento che ci permette di proseguire in questo percorso di riaperture graduali nel nostro Paese e di ritorno alla normalità. Questo è lo spirito con cui lo abbiamo introdotto nella consapevolezza che il Green pass tutela e garantisce le libertà".

Per quanto riguarda le discoteche, "io non cambio assolutamente la mia posizione". "Io ancora adesso sostengo che le discoteche siano un settore al quale dobbiamo dare una risposta - ha chiarito Costa - perché quando parliamo di discoteche parliamo di oltre 3mila attività del nostro Paese con 100mila occupati e un fatturato di oltre 2 miliardi. Dopodiché prendo atto di quella che è stata la scelta del governo, è stato un punto di mediazione, ma ancora oggi sostengo che le discoteche si potevano aprire anche perché riaprire le discoteche significa contenere e gestire meglio fenomeni fuori dalle regole".

"Chi oggi organizza eventi all'aperto e serate danzanti - ha ricordato - lo fa consapevole di infrangere la legge. Quindi è chiaro che sul piano dei controlli dobbiamo intensificare e fare in modo che la legge sia rispettata".

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