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Il chirurgo, prima donatrice samaritana è una persona normale

10 aprile 2015 | 18.14
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Una Lamborghini Gallardo ha assicurato il rapido trasporto degli organi fra le 5 coppie coinvolte nella 'catena' scaturita dalla donazione, un gruppo WhatsApp creato dal Cnt ha consentito un aggiornamento costante

La Lamborghini della Polizia di Stato con l'equipe chirurgica e il ministro Lorenzin
La Lamborghini della Polizia di Stato con l'equipe chirurgica e il ministro Lorenzin

"Ho avuto il privilegio di poter conoscere questa persona, e la sorpresa che ho avuto nel parlare con lei prima e dopo l'intervento è stata accorgermi che si tratta di una persona straordinariamente normale. Se un vicino di casa può alzarsi un giorno e fare una strage, oggi sappiamo anche che potrebbe fare una cosa del genere. Un esempio di eroismo civico". A descrivere la prima donatrice di rene 'samaritana' d'Italia, che ha dato il via a un effetto domino che ha consentito a 5 coppie di donare e ricevere un rene, è Andrea Pietrabissa, il chirurgo che l'ha operata all'università di Pavia-policlinico San Matteo.

Quattro i centri in cui sono stati prelevati i sei reni, quattro quelli che hanno ricevuto gli organi, 11 le equipes e 150 le persone coinvolte tra medici, infermieri, rianimatori e operatori della Polizia di Stato, che ha messo a disposizione una Lamborghini Gallardo per il trasporto degli organi. E un gruppo su Whatsupp ha garantito l'aggiornamento costante.

"E' la prima volta che in Italia ‎abbiamo una donazione samaritana. Sono state utilizzate tecniche moderne grazie alle quali in due giorni i donatori, inclusa la signora 'samaritana', sono tornati a casa e stanno bene. ‎Tutti gli esami immunologici sono stati eseguiti dall'ospedale S. Camillo di Roma.‎ Un vero successo", ha aggiunto Alessandro Nanni Costa, direttore del Centro nazionale trapianti che ha coordinato gli interventi. "Gli americani sono stupefatti del programma di organ sharing presente in Italia - ha aggiunto Alessandro Giacomoni dell'ospedale Niguarda di Milano - e questa catena di cross over incrementerà ancora di più la collaborazione fra i centri italiani".

Il ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha voluto sottolineare l'importanza dell'evento e la necessità di parlarne. "Siamo così abituati ha detto - a vedere tragedie e il lato oscuro dell'uomo, siamo ancora sconvolti per quanto successo ieri a Milano, e non raccontiamo invece la solidarietà vera. Oggi raccontiamo di questa persona che ha innescato una catena che ha portato 6 persone alla vita, in anonimato e in forma gratuita. È un esempio per milioni di persone‎ e spero che apra i cuori degli italiani". Dalla vicenda "emerge inoltre un mondo femminile straordinario: due terzi dei donatori da vivente sono donne, ed è una cosa molto bella. Le ringrazio e ringrazio questa meravigliosa donna che potrebbe essere d'esempio per altri". "Ci sono alcune persone in valutazione" perché vogliono diventare anche loro donatori samaritani di organi, ha infine annunciato il direttore del Cnt Nanni Costa. "L'iter è impegnativo - ha aggiunto - le persone devono avere la consapevolezza dei rischi, ma speriamo che dopo la presentazioni di oggi aumentino".

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