Roma, 3 mar. (Labitalia) - L'accordo firmato da Cgil, Cisl, Uil e Confindustria sulla rappresentanza "è la traduzione in regole dei principi stabiliti nelle intese del 31 maggio 2013 e del 28 giugno 2011. Non c'è stato nessun cambiamento. Naturalmente, quando si traducono dei principi in regole c'è maggiore precisione". Così Arturo Maresca, giuslavorista e ordinario di Diritto del lavoro all'Università 'La Sapienza' di Roma, commenta, con Labitalia, l'intervento del leader della Fiom, Maurizio Landini, secondo cui l'accordo "non è l'attuazione dell'intesa quadro del 31 maggio 2013 e dà luogo a una idea diversa di sindacato".
"La Fiom già ai tempi dell'accordo del 28 giugno 2011 -spiega Maresca- espresse dei dubbi che rientrarono. Di certo, se ci sono delle regole, ci devono essere anche delle sanzioni per chi le infrange, impresa e lavoratore. E le regole devono valere per tutti o altrimenti non sono regole".