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Caccia: Wwf, tregua per animali, in piena attività dopo estate anomala

18 settembre 2014 | 16.01
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Per l'associazione ambientalista a causa dell'estate anomala di quest'anno, molti giovani esemplari non sono ancora autonomi

Caccia: Wwf, tregua per animali, in piena attività dopo estate anomala

"Concedete almeno una tregua agli animali ancora in piena attività dopo un'estate anomala", è questo l'appello che il Wwf Italia lancia al ministero delle Politiche Agricole, ministero dell'Ambiente e Regioni in vista della riapertura in tutta Italia della stagione venatoria, che avverrà ufficialmente domenica 21 settembre.

A causa dell'estate anomala di quest'anno, molti giovani esemplari non sono ancora autonomi. Il rischio è anche che questa stagione venatoria si apra in piena migrazione. Il Wwf si aspetta che la richiesta di tregua sia condivisa anche dai cacciatori più responsabili.

Segnali positivi arrivano dal Senato dove l'ordine del giorno sui richiami vivi, approvato lo scorso 17 settembre, riapre il caso e sancisce la necessità di intervenire subito, da parte di Governo e Parlamento, sia per evitare il rischio di condanna della Corte europea, sia per dire stop a questa pratica.

Il Wwf con Animalisti italiani, Cabs, Enpa, Lac, Lav e Lipu Birdlife Italia ribadisce come ''non ci sia più tempo da perdere: l'appuntamento è per la Legge Europea 2014 e il Governo deve fare quello che è giusto e quello che deve''. Necessario, ribadisce il Wwf, vigilare sul rispetto della Direttive e su una corretta applicazione della legge n.157 del 1992 che regolamenta il prelievo venatorio.

L'associazione sottolinea anche un "grave difetto della legge italiana: è ancora in vigore l'articolo 842 del Codice civile, risalente al 1942, che consente ai cacciatori di entrare e sparare nei terreni privati, senza dover chiedere alcun permesso". Su questo il WWF ha presentato ricorso alla Corte Europea dei Diritti Umani di Strasburgo ed è in attesa della sentenza.

Per tutta la stagione proseguirà anche quest'anno il lavoro sul campo delle 300 guardie giurate volontarie Wwf che vigilano sul rispetto della normativa venatoria in stretta collaborazione con Carabinieri, Polizia, Guardia di Finanza e Corpo Forestale dello Stato, oltre che con le altre associazioni di protezione ambientale.

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