Il pediatra di famiglia rappresenta la prima scelta dei genitori per la cura dei propri figli, bambini e adolescenti. La figura del pediatra è quindi percepita come fondamentale dai genitori e seguirlo garantisce appropriatezza prescrittiva e terapeutica, evitando uso di farmaci inappropriati che non portano a rapida guarigione ma causano spreco economico. Questo il tema del Convegno “Dalla comunicazione all'appropriatezza in pediatria. Focus su dolore e febbre”, organizzato da Motore Sanità, in Senato, grazie al contributo incondizionato di Angelini Pharma. Una corretta comunicazione, l’ascolto, l’accoglienza e l’abbattimento delle barriere culturali, sono alla base del rapporto fiduciario tra pediatra e genitori. Prendere decisioni corrette riguardo a quali trattamenti siano più efficienti, porta vantaggi sia in termini clinici che di costi: l'appropriatezza terapeutica non è solo una questione di efficacia clinica, ma rappresenta anche un pilastro fondamentale per l’efficienza economica e la sostenibilità del sistema sanitario.
Un recente studio real word condotto in Italia, evidenzia che i costi della gestione dell’inappropriatezza e delle sue complicazioni cliniche per i circa 160 mila pazienti pediatrici (0-17 anni) dimessi con diagnosi associabili all'uso di farmaci per la febbre e il dolore, arrivano a 2 milioni di euro. Se si considerano anche le patologie respiratorie, sempre più frequenti, il costo sostenuto dall’SSN per l’inappropriatezza dei FANS sale di ulteriori 1.7 milioni di euro. Adottare trattamenti che garantiscano i migliori esiti di salute, riducendo al contempo gli effetti collaterali e gli sprechi, significa gestire in modo responsabile le risorse pubbliche. In ambito pediatrico, questo approccio è ancora più rilevante: scegliere il trattamento giusto non solo protegge i pazienti più vulnerabili, ma consente anche di ridurre i costi associati all’uso improprio di farmaci come i FANS. Liberare risorse finanziarie da destinare a terapie innovative è la chiave per costruire un sistema sanitario più sostenibile, capace di rispondere alle sfide future e di garantire una migliore allocazione del budget disponibile. Una particolare rilevanza è stata data dagli esperti presenti agli impatti che la disinformazione e l’automedicazione hanno nella gestione della febbre e del dolore.
I dati della FIMP Federazione Italiana Medici Pediatri, evidenziano che i genitori percepiscono come pericolosa la febbre alta (>70%), e desiderano trattarla sempre farmacologicamente (90%); ma solo il 50% si preoccupa degli eventuali effetti collaterali dei farmaci impiegati. Le linee guida sulla gestione della febbre e del dolore concordano sulla necessità di valutare attentamente il livello di discomfort del bambino come indicazione ad una terapia farmacologica della febbre. Il dolore, invece, deve essere sempre trattato con terapia analgesica. I farmaci per il trattamento di febbre e dolore indicati dalle linee guida sono il paracetamolo e l’ibuprofene, entrambi efficaci su tutti e 2 i sintomi ma con maggiori precauzioni nell’uso dell’ibuprofene che è un FANS e come tale deve essere sempre utilizzato nella massima appropriatezza.
“In pediatria la comunicazione tra il medico curante e il paziente coinvolge in maniera inevitabilmente più ampia tutta la famiglia. Una trasmissione completa delle informazioni sulla patologia e sul più appropriato regime terapeutico è parte fondamentale della cura, è sempre più importante che tale trasmissione avvenga dal pediatra alla famiglia e anche ai bambini/ragazzi affinché il pediatra stesso diventi punto di riferimento, senza lasciare spazio alla possibile influenza dei social. Quando i sintomi sono febbre e dolore, che sono tra le principali cause di accesso alle cure del pediatra, una corretta comunicazione diventa imprescindibile. È fondamentale che i caregivers abbiano consapevolezza di quando e come sia necessario trattare la febbre e il dolore, ricordando che è assolutamente importante controllare le condizioni generali del bambino. Valuta, comunica, prescrivi: cura. In tal modo l’appropriatezza prescrittiva può risultare virtuosamente applicabile”, dichiara Anna Maria Musolino, responsabile U.O.S. Pediatria dell'Emergenza, Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, IRCCS, Roma
“Per il pediatra di famiglia la gestione della febbre e del dolore sono tra le cause più comuni di richiesta di assistenza ed intervento da parte dei genitori e la corretta gestione di tali condizioni da parte del pediatra è fondamentale. Sono sintomi molto frequenti, ma riconducibili a tante cause diverse, la febbre nella stragrande maggioranza dei casi è causata da infezioni virali che si risolvono da sé in pochi giorni, ma può essere sostenuta da malattie batteriche più importanti che necessitano di terapie mirate oppure essere un sintomo di altre condizioni patologiche. Anche il dolore può essere causato da una grande varietà di cause che vanno dal trauma all’infezione, pertanto è comprensibile la preoccupazione dei genitori. In questi momenti il nostro ruolo di pediatri di famiglia è cruciale perché siamo il primo punto di contatto. Per questo promuovere una comunicazione sempre più efficace con la famiglia sulla gestione della febbre e del dolore è fondamentale per l’appropriatezza terapeutica e per tranquillizzare genitori e bambini”, spiega Valentina Grimaldi, medico chirurgo specialista in pediatria e psicoterapia dell’età evolutiva
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