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Inchiesta Expo, con Rognoni si chiude il cerchio degli interrogatori

13 maggio 2014 | 15.39
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Inchiesta Expo, con Rognoni si chiude il cerchio degli interrogatori

Milano, 13 mag. - (Adnkronos/Ign) - È atteso per le ore 15, al settimo piano del Palazzo di giustizia di Milano, l'interrogatorio di garanzia di Antonio Rognoni, ex dg di Infrastrutture Lombarde, ai domiciliari nell'inchiesta sugli appalti Expo e già arrestato nell'ambito di un'altra inchiesta. Con lui si chiude il cerchio degli interrogatori davanti al gip di Milano, Fabio Antezza, dopo le prime ammissioni e i silenzi degli altri arrestati ascoltati ieri.

Nell'inchiesta della procura milanese sono finiti in carcere Angelo Paris, manager dimissionario di Expo 2015, l'ex parlamentare della Democrazia Cristiana Gianstefano Frigerio, l'ex parlamentare di Forza Italia Luigi Grillo, il 'compagno G' Primo Greganti, storico esponente del Pci coinvolto in Mani Pulite, l'intermediario Sergio Cattozzo (ex segretario regionale Udc in Liguria) e l'imprenditore Enrico Maltauro.

MARONI: "SERVE UNA NORMA DI LEGGE SPECIALE CONTRO LA CORRUZIONE" - Per combattere il fenomeno della corruzione ''serve una norma di legge speciale da inserire nelle novità che il governo si è riservato di valutare''. Questo, in estrema sintesi, quanto deciso oggi nel vertice tra i responsabili della società Expo, le istituzioni lombarde e il premier Matteo Renzi, spiegato dal presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni.

Maroni ha detto che durante il vertice ''si è parlato di anticorruzione e abbiamo chiesto che in quest'ultimo anno ci sia un intervento diretto del governo'', ha aggiunto Maroni che si e' anche augurato che nel pomeriggio il commissario unico, Giuseppe Sala, nomini il sostituto di Angelo Paris.

BOLDRINI: "L'EXPO NON DEVE FALLIRE, BENE SQUADRA CANTONE" - "L'Expo è una occasione importante che non può e non deve fallire", ha detto la presidente della Camera Laura Boldrini aggiungendo "per fortuna sono uscite queste disfunzioni che chiaramente sarebbe stato meglio non ci fossero state, ma ci sono. La magistratura vada avanti fino in fondo perché in questa manifestazione non ci devono essere ombre". Da questo punto di vista "va bene che ci sia adesso questa task force che fa capo a Cantone. Si potrà così aggiustare il tiro".

ALFANO: "A INAUGURAZIONE SARÀ VETRINA TRASPARENTE" - "L'Expo 2015 è un'occasione troppo ghiotta" per l'Italia e "sono certo che all'inaugurazione, tra un anno, si presenterà come una vetrina trasparente e limpida", ha assicurato il leader di Ncd Angelino Alfano ospite di Agorà su Raitre.

DI PIETRO: "TASK FORCE NON BASTA, SERVE REATO CONCUSSIONE PER INDUZIONE" - "La cosa che mi lascia perplesso è che in questi anni, nel fare la legge anticorruzione, l'unico reato che poteva rompere il patto di omertà obbligato era la concussione per induzione ha sottolineato Antonio Di Pietro, presidente onorario dell'Italia dei Valori ed ex pm di Mani Pulite, ad Agorà -. Hanno eliminato questo reato e il risultato è che l'imprenditore oggi è cornuto e mazziato. Io la chiamavo 'dazione ambientale'. Avremmo dovuto fare una legge anticorruzione, ma non come quella che è stata fatta. La task force senza strumenti non serve a niente".

FT: "NUOVI SCANDALI CORRUZIONE EVOCANO 'DE'JA' VU' ALL'ITALIANA" - La nuova ondata di scandali e arresti per corruzione evoca un "déjà vu" all'italiana. Così il Financial Times, in una corrispondenza dall'Italia, ha commentato i recenti sviluppi delle inchieste che, come nel caso delle vicende legate all'Expo 2015, hanno portato all'arresto di "ex politici" già "arrestati negli anni '90". A oltre 20 anni di distanza da 'Mani pulite', ha sottolineato il Ft, il premier Matteo Renzi "fatica a contenere le ricadute di inchieste simili".

Per Renzi, "il più giovane primo ministro della storia d'Italia", scrive il quotidiano finanziario, i nuovi scandali "presentano la prima vera sfida alle sue promesse di spazzare via la vecchia guardia del Paese". "Sfortunatamente Renzi non sarà aiutato dal notoriamente lento sistema giudiziario".

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