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Disabili: Inps, in Italia serve riordino complessivo a loro tutela

25 maggio 2016 | 12.40
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Disabili: Inps, in Italia serve riordino complessivo a loro tutela

“Abbiamo bisogno di un riordino complessivo normativo a tutela dei soggetti non autosufficienti, a partire proprio dalla definizione di non autosufficienti che, in Italia, non c’è”. A dirlo Maria Grazia Sampietro, direttore centrale Credito e welfare dell’Inps, intervenendo al Forum Pa, in corso a Roma. “Negli altri Paesi europei -ha ricordato- esiste una definizione di non autosufficienti, del meccanismo di gradualità e dei diversi profili legati agli status di disabilità. E, soprattutto, la non autosufficienza non ricade sul soggetto stesso e sulla sua famiglia, ma sul Paese. Ciò che accumuna le diverse politiche europee è l’assistenza domiciliare e l’assegno di cura, destinato a garantire l’assistenza di base”.

“In Italia -ha sottolineato Sampietro- siamo lontani da questi modelli; abbiamo bisogno di costruire reti di interventi di tipo universalistico. Dobbiamo prevedere una gamma di prestazioni dal punto di vista socio-assistenziale. Non mi riferisco solo alla componente reddituale, ma anche alle condizioni sociali e personali delle persone non autosufficienti. Non dobbiamo identificare la categoria di non autosufficienti, ma dobbiamo creare un’unica categoria di persone che ha un danno biologico, individuando le politiche da mettere in campo”.

Maria Grazia Sampietro ha poi ricordato il programma domiciliare dell’Inps ‘Home Care’. “Abbiamo previsto -ha affermato- la stipula di convenzioni con le Unioni dei Comuni cosicché i residenti possano usufruire del rimborso del costo della badante. Un aspetto, questo, importante perché ha fatto emergere il lavoro sommerso legato alla categoria. Tuttavia, il punto debole di ‘Home Care’ - ha ammesso - è la mancata erogazione delle prestazioni integrative che l’Inps non può dare ai Comuni a causa della loro posizione contributiva precaria. Molti Comuni, infatti, non sono in regola con il Durc e, quindi, l’Inps non può versare i contributi dovuti”.

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