
Il generale Caine illustra le tappe dell'operazione: 'esche', bombardieri e missili per colpire
Un'operazione di 24 ore, o poco più, per mettere in ginocchio il programma nucleare dell'Iran. E' il generale Dan Caine, capo di stato maggiore, a illustrare l'Operazione Martello di Mezzanotte con cui gli Stati Uniti hanno colpito i siti nucleari di Fordow, Natanz e Isfahan. Al Pentagono, con il segretario Pete Hegseth, Caine indica i passaggi chiave dell'operazione che ha coinvolto bombardieri B-2 - con 16 bombe GBU sganciate - e sottomarini che hanno lanciato missili Tomahawk.
L'operazione è iniziata nella notte tra venerdì e sabato. I bombardieri B-2 - il generale non fornisce il numero dei velivoli - sono decollati dagli Stati Uniti, in particolare dal Missouri. Alcuni si sono diretti verso ovest, facendo scalo a Guam, con una rotta resa nota e ampiamente pubblicizzata. Si è trattato di un diversivo, che ha contribuito a occultare la missione di altri bombardieri che "si sono diretti tranquillamente a est con comunicazioni ridotte al minimo per il volo di 18 ore".
L'attacco è iniziato alle 17 americane di sabato, le 23 in Italia. Un sottomarino americano "ha lanciato più di due dozzine di missili Tomahawk contro obiettivi infrastrutturali" nel sito nucleare di Isfahan, in Iran.
I B-2 sono entrati nello spazio aereo iraniano e gli Usa hanno "implementato varie tattiche per ingannare" i sistemi di difesa iraniani, "compreso l'impiego di aerei di quarta e quinta generazione che, come esche, hanno volato ad alta quota e ad alta velocità" sfidando l'eventuale intervento di caccia nemici e l'attivazione dei sistemi di difesa aerea. Contemporaneamente, i jet americani hanno "assicurato una via sicura" ai B-2 diretti verso Natanz e Fordow.
Alle 18.40 di Washington, mezzanotte e quaranta in Italia, il primo bombardiere B-2 ha lanciato 2 bombe GBU sul sito di Fordow. Quindi "gli altri bombardieri hanno colpito i rispettivi obiettivi". I bersagli, ha spiegato il generale Caine, sono stati colpiti tra le 18.40 e le 19.05. Poco dopo l'una di notte italiana (le 2.10 di Teheran), quindi, missione compiuta. In totale, sono state sganciate 16 bombe GBU. I bombardieri hanno quindi iniziato "il ritorno verso casa". Non sono stati lanciati missili verso gli aerei americani, prima o dopo l'attacco.