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Teatro: tra rifiuti e malaffare, in scena alla Filarmonica 'Le rovine di Adriano'

02 agosto 2017 | 17.47
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Urbano Barberini porterà in scena domani alla Filarmonica romana la pièce di denuncia 'Le rovine di Adriano', tra rifiuti e malaffare
Urbano Barberini porterà in scena domani alla Filarmonica romana la pièce di denuncia 'Le rovine di Adriano', tra rifiuti e malaffare

In scena domani sera nei Giardini della Filarmonica Romana, all'interno della XXIV edizione della rassegna 'I Solisti del Teatro', tra rievocazione storica e denuncia, 'Le rovine di Adriano', spettacolo realizzato su un testo di Nello Trocchia, che si avvarrà della lettura scenica di Urbano Barberini accompagnato al pianoforte da Danilo Rea. La pièce rievoca lo scellerato progetto di costruire una discarica accanto alla magnifica Villa di Adriano, patrimonio Unesco.

''Una storia di rifiuti e soldi che ha fatto il giro del mondo rischiando di diventare la Caporetto della cultura italiana e che, invece, ha segnato un’importante vittoria della società civile sulla politica degli affari - ha spiegato Urbano Barberini- Una storia tutta italiana, drammaticamente attuale, che si ripete oggi nella vicenda di Rocca Cencia, a un passo dal Parco Archeologico di Gabii, uno dei siti archeologici più importanti al mondo, attualmente oggetto di una campagna di scavi in collaborazione con il Louvre, scelta come nuovo sito per i rifiuti della Capitale''.

Fondatore e coordinatore di 'Salviamo Villa Adriana', il comitato nato per contrastare il progetto di costruire una discarica a Corcolle, località a 700 metri dal sito archeologico di importanza mondiale, Urbano Barberini darà vita a una lettura scenica che ricostruirà le vicende del 2012 di cui è stato protagonista, facendo nomi e cognomi dei responsabili dello scellerato progetto. Perché una discarica a Villa Adriana? Ciclicamente Roma ripiomba in una nuova crisi rifiuti. La città eterna è funestata da immagini di sacchetti, degrado e incuria.

Perché? Chi sono i responsabili? Chi ha ridotto così la capitale di un paese del G7? Il caso della Villa di Adriano è un sospiro che racconta l'affanno, un esempio per capire l'inganno. ''Lo spettacolo è un viaggio tra musica e parole, un affresco su un sistema spartitorio - ha spiegato Urbano Barberini- il racconto di un saccheggio consumato nel silenzio e nel consociativismo di troppi. Un racconto che ha un inizio e una fine nello stesso posto, la Villa di Adriano''.

''Perché è metafora di fasti antichi e futuro a rischio, di passato glorioso e presente in affanno, di arte e meraviglia di fronte a presagi funerei e immondi. Perché dietro un sacchetto scorgi un lembo di storia patria - ha proseguito il principe-attore- Il teatro civile non è la risposta, ma una possibilità di accesso, di comprensione, di tempo sospeso, di riflessione aperta e comune''.

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