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Mostre: Catania, la 'Breve storia del resto del mondo' secondo Ruffo

07 marzo 2016 | 10.27
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Pietro Ruffo, 'The Colours of Cultural Map' (particolare)
Pietro Ruffo, 'The Colours of Cultural Map' (particolare)

La sede della Fondazione Puglisi Cosentino, a Catania, ospiterà dal 3 aprile al 10 luglio prossimi 'Breve storia del resto del mondo', ampia personale di Pietro Ruffo, a cura di Laura Barreca, in collaborazione tra al Fondazione Puglisi Cosentino e la Fondazione Terzo Pilastro – Italia e Mediterraneo.

"La mostra, allestita in uno dei più affascinanti spazi museali in Sicilia, propone uno spaccato della realtà storica contemporanea, attraverso gli occhi e la sensibilità di un artista dalla spiccata personalità", afferma Emmanuele F. M. Emanuele, presidente della Fondazione Terzo Pilastro – Italia e Mediterraneo, che aggiunge: "La forza di Ruffo consiste nell’utilizzare tutti gli elementi base propri della sua formazione di architetto, il progetto, la carta, il disegno, per dar voce, con opere anche tridimensionali, ai grandi temi della storia universale, come la libertà e la dignità dell’essere umano costantemente minacciate dalle insidie del mondo di oggi".

'Breve storia del resto' del mondo riunisce una spettacolare sequenza di opere di grandi dimensioni realizzate dall’artista romano dal 2005 ai giorni nostri. Essa va a comporre una sorta di viaggio visivo sul concetto universale di libertà o dei principi liberali nella storia politica dei continenti, attraverso i temi della colonizzazione, delle divisioni culturali, sociali, religiose da cui scaturiscono antichi e irrisolti conflitti tra i popoli del mondo.

Conosciuto per le sue grandi mappe delle nazioni, su cui schiere di libellule intagliate a mano e fermate con migliaia di spilli rappresentano l’idea della libertà, Ruffo concepisce un percorso espositivo che guida il visitatore al riconoscimento di alcuni 'padri-ispiratori' del pensiero liberale e costituzionale: tra loro il politologo inglese Isaiah Berlin, cui l’artista dedica nel 2010 la serie di grandi ritratti 'I sei traditori della libertà', che saranno in mostra a Catania.

Ma anche poeti come il libanese Khalil Gibran, cui è dedicata l’opera 'Liberty House' (2011): una piccola costruzione architettonica che vuole affermare il concetto che si è davvero liberi solo se il desiderio di ricercare la libertà diventa pratica quotidiana e interiore.

Attualissima traduzione artistica di una condizione geopolitica internazionale, la mostra si offre come riflessione più ampia sulle questioni quali il colonialismo, la primavera araba, il fondamentalismo islamico, le rivolte per i diritti dei lavoratori in Sud Africa.

Ad apertura e chiusura della mostra saranno posti , l’opera 'The Colours of Cultural Map' (2015) commissionata da Luciano Benetton per il progetto Imago Mundi, un grande atlante dei paesi del mondo e delle differenze che uniscono i popoli; e 'SPAD SVII', commissionato dalla Galleria nazionale d'arte Moderna di Roma, un biplano di dimensioni reali realizzato interamente in legno e carta.

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