Anche nel cuore della Capitale è possibile trovare la vera pizza fritta. Tra le strade di Trastevere (in via San Francesco a Ripa), nasce infatti 'Don', scherzoso acronimo di 'Denominazione d’origine napoletana', dove si possono degustare diverse varianti di una delle più golose espressioni della gastronomia partenopea.
La pizza fritta nasce come cibo povero, alternativa alla sua sorella più famosa, la classica pizza napoletana. In tempi di magra, quando al pomodoro e alla mozzarella si preferivano ricotta e 'cicoli' (riccioli di grasso di maiale), la pizza fritta diventò protagonista nei vicoli all’ombra del Vesuvio. E ora torna alla ribalta sull'onda del successo dello street food. L’impasto è lo stesso della pizza - acqua, sale, farina e lievito - ma cambia il metodo di cottura: la pasta lievitata viene foggiata a forma tondeggiante o di mezzaluna, farcita o meno col ripieno e poi fritta in olio bollente.
L’impasto della pizza fritta 'Don', sia nella composizione che nella lavorazione, viene realizzato dai maestri pizzaioli Maurizio Iannicelli ed Enrico Silanus nel pieno rispetto della tradizione, secondo un’antica ricetta familiare tramandata gelosamente di generazione in generazione e lievita naturalmente dalle 12 alle 24 ore. E per i suoi ripieni solo materie prime d’eccellenza, preferibilmente a 'Denominazione d’origine protetta. Ad ogni sua pizza 'Don' ha associato i nomi dei quartieri più famosi e popolari di Napoli rafforzando in questo modo l’identità squisitamente partenopea di questa specialità gastronomica.
