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Terrorismo: la vita 'normale' delle donne sotto l'Is, la propaganda è online

24 marzo 2015 | 13.15
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Per costruire uno Stato, i jihadisti hanno bisogno di donne e bambini. Così affidano al Web le immagini di una vita normale per le donne nel Califfato. La realtà parla invece di violenze e restrizioni.

Terrorismo: la vita 'normale' delle donne sotto l'Is, la propaganda è online

Donne velate e armate di fucili, sì, ma a bordo di una Bmw. Ma anche donne che passeggiano con i loro bambini, condividono il cibo o trascorrono il tempo tra loro. Sono solo alcune delle immagini diffuse via Internet dallo Stato Islamico (Is) per mostrare la vita, normale o di lusso, che le donne conducono nel Califfato creato tra Siria e Iraq. Con 46mila account di Twitter stimati in sostegno dell'Is nel 2014, la propaganda condotta dai jihadisti per mostrare l'aspetto sociale del Califfato ha una diffusione ragguardevole. J.M. Berger, ricercatore presso la Brookings Institution, nota un leggero aumento delle fotografie di donne condivise sui social media in quanto ''la prospettiva della società civile è un elemento chiave del loro marketing''.

I dati raccolti dal sito di Vocativ indicano inoltre che nelle zone controllate dall'Is i messaggi condivisi sui social media contengono spesso un tema positivo, mostrano i benefici e la vita normale di ogni giorno sotto il Califfato. L'obiettivo, quindi, è quello di mettere in evidenza gli aspetti del welfare rispetto alla violenza.

La logica è chiara. L'Is aspira alla creazione di uno Stato e per farlo necessita di donne e bambini, oltre che di uomini. Le immagini condivise sul Web, però, non sempre rispecchiano la realtà. Se ad alcune donne nell'Is è stato riconosciuto un ruolo nella polizia morale del gruppo, la brigata al-Khansaa, alla maggior parte delle altre è stato imposto un ruolo 'docile'. Un rapporto delle Nazioni Unite dello scorso anno ha documentato severe restrizioni per le donne sotto l'Is, che spesso le ''confina nelle loro case, escluse dalla vita pubblica''.

In un documento diffuso dall'Is quest'anno si legge inoltre della ''necessità fondamentale che le donne conducano uno stile di vita sedentario''. Numerose sono poi le denunce di violenze contro le donne.

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