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Lamberts (Verdi): "M5S non è partito, appartiene ad azienda"

26 settembre 2019 | 12.22
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(Fotogramma /Ipa)
(Fotogramma /Ipa)

Il Movimento Cinque Stelle "non è un partito", ma "un'organizzazione", detenuta da "un'azienda", a sua volta "posseduta da una persona". A rimarcarlo, a poche ore dall'incontro fissato con la delegazione dei Cinquestelle nel Parlamento Europeo, è il copresidente del gruppo dei Verdi/Ale, Philippe Lamberts. "Malgrado il fatto che il gruppo dei Cinquestelle qui vota molto vicino a noi su moltissimi temi - afferma incontrando la stampa a Bruxelles - il fatto è che abbiamo a che fare con un'organizzazione che non è un partito, che di base è posseduta da un'azienda, che a sua volta è posseduta da una persona".

"Ciò - continua Lamberts - è al di sotto di quelli che considero i criteri di base della democrazia interna. Si può dire che sia molto democratico, perché la piattaforma Rousseau - spiega - raccoglie i voti delle persone, ma questo non è assolutamente il nostro modo di concepire la democrazia rappresentativa".

I problemi che i Verdi/Ale hanno con i Cinquestelle non nascono a Bruxelles, dove con gli europarlamentari del Movimento si collabora su molti dossier, ma in Italia, dove stanno i vertici del partito. "Abbiamo visto che Davide Casaleggio, che è il vero boss del partito, si sente perfettamente a suo agio con Steve Bannon, che non è esattamente uno dei pensatori chiave dell'ideologia verde", sottolinea a Bruxelles, incontrando la stampa a poche ore dall'incontro fissato con gli eurodeputati del M5S.

La "natura del dibattito interno" al gruppo dei Verdi/Ale nel Parlamento Europeo sui Cinquestelle è che, spiega, "siamo fortemente sospettosi nei confronti dell'organizzazione", anche se "sul piano personale e politico collaboriamo molto bene con le persone che stanno qui in Parlamento".

"Ma questo - continua Lamberts - ha ramificazioni con i valori europei: non possiamo semplicemente separare quello che succede nel Parlamento Europeo da quello che succede in Italia".

"Immaginate solo - aggiunge Lamberts - cosa sarebbe successo se due anni e mezzo fa avessimo accolto i Cinquestelle: avremmo avuto, prima delle elezioni, la delegazione più grande del gruppo dei Verdi nel Parlamento Europeo a letto con l'estrema destra. Pensate che avremmo avuto un'ondata verde in Germania, in Belgio, nei Paesi Bassi? Non credo proprio. Quindi, siamo prudenti, siamo veramente prudenti", risponde.

Ci sono quindi ancora "grossi ostacoli" sulla strada di una "collaborazione strutturata". "E' un po' strano - dice il politico belga - perché la richiesta che abbiamo avuto da loro è che vogliono discutere temi di interesse comune. Poi leggiamo sulla stampa italiana che vogliono unirsi al gruppo dei Verdi, non so se sono messaggi passati da gente dei Cinquestelle. Sapremo oggi che cosa vogliono. Ma ovviamente, ci sono enormi ostacoli, se un giorno vuoi avere una cooperazione strutturata, che è diverso da quello che abbiamo fatto finora".

Ora, continua Lamberts, "collaboriamo con loro, attivamente, nella maggior parte delle commissioni se non in tutte. La Econ è stata probabilmente la più difficile nella precedente legislatura, ma in tutte le commissioni la collaborazione è eccellente. Quindi possiamo continuare così, non è un problema, perché è una collaborazione sui singoli temi. Ma se parliamo di una collaborazione più strutturata, allora naturalmente gli ostacoli vanno rimossi", conclude.

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