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Lavoro: Agenzia federale per impiego, la carta di Renzi per il collocamento

12 marzo 2014 | 14.38
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Roma, 12 mar. (Adnkronos/Labitalia) - Un'"Agenzia unica federale che coordini e indirizzi i centri per l'impiego, la formazione e l'erogazione degli ammortizzatori sociali". Questa la proposta contenuta nel 'Jobs Act' di Matteo Renzi e che oggi pomeriggio sarà dettagliata insieme agli altri punti del piano del premier. Da quello che si è potuto capire sinora, si tratta di una proposta che dovrebbe trovare un riscontro normativo (le politiche per l'impiego sono materia regionale e i centri per l'impiego sono di competenza provinciale) e anche un radicale cambio di verso nel funzionamento dei servizi pubblici per il lavoro.

Le strutture del collocamento, pur essendo molto presenti sul territorio italiano, non sono mai veramente decollate, dal momento della loro riforma (1997). Sono infatti 556 i centri pubblici per l'impiego in Italia, vi lavorano 8.713 addetti (7.686 sono a tempo indeterminato), di cui 5.349 impegnati in attività di front office. Eurostat ci dice che l'Italia spende circa 480 milioni di euro l'anno per questo sistema (dati 2010), una cifra che in realtà è tra le più basse in Europa (basti pensare che in Germania i dipendenti dei centri pubblici sono circa 74.000).

Il problema è che questo sistema soffre di un forte divario territoriale, i sistemi informativi del lavoro sono spesso differenti da Regione a Regione, l'incrocio tra domanda e offerta di lavoro è carente. Mancano stime ufficiali attuali ma sembra che i centri per l'impiego pubblici intermedino solo il 5% dei rapporti di lavoro, mentre il grosso (circa il 60%) passa da canali informali, il passaparola, insomma. (segue)

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