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Lavoro, è allarme rosso in Abruzzo: occupazione continua a scendere

04 giugno 2014 | 18.00
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Lo rileva Maurizio Spina, segretario generale della Cisl AbruzzoMolise commentando i recenti dati Istat rielaborati dall'Ufficio Studi ''M.Ciancaglini"

Lavoro, è allarme rosso in Abruzzo: occupazione continua a scendere

In Abruzzo il crollo dell'occupazione non si ferma: 25mila persone nel I trimestre 2014 hanno perso il posto di lavoro. Sono 475mila gli occupati in Abruzzo a fronte dei 521mila del 2008, l'anno che ha preceduto la grave crisi economica ed occupazionale. Lo rileva Maurizio Spina, segretario generale della Cisl AbruzzoMolise commentando i recenti dati Istat rielaborati dall'Ufficio Studi ''M.Ciancaglini".

Dopo 6 anni dall'inizio della più grave crisi economica del dopoguerra - rileva Spina- il tasso di occupazione è notevolmente diminuito: era pari al 59,6% 518 nel 2008, è sceso al 53,2% nei primi tre mesi del 2014. Il tasso di disoccupazione degli abruzzesi è arrivato al 13,8%, quasi 7 punti percentuali in più rispetto al 2008 e superiore anche alla media nazionale (13,6%). I disoccupati, oggi, sono più del doppio, 76 mila, contro i 39 mila del 2008. Perdono occupati l'industria (-22.000 unità) e l'edilizia (-5.000 persone).

L'occupazione si riduce anche nel terziario (-8.000 unità). Solo il settore dell'agricoltura, nei primi 3 mesi, registra un aumento della forza lavoro di 6.000 persone.Il sistema delle imprese abruzzesi vive un periodo di grande sofferenza. Il tasso di crescita delle imprese, sia quelle artigiane che cooperative, nel I trimestre 2014 è in diminuzione. Le aperture di procedure concorsuali hanno fatto registrare una sensibile crescita: tra gennaio e marzo, infatti, 80 imprese sono fallite, il 77,8% in più rispetto al 2013. Nel primo trimestre del 2014 le domande di concordato risultano in aumento del 125,0% rispetto allo stesso periodo del 2013. Secondo i dati dell’Inps le ore autorizzate di Cig in deroga sono in continuo aumento, ed anche nei primi 4 mesi del 2014 sono incrementate del 13%.

“Questi dati non sono rassicuranti, non possiamo rimanere inerti, dobbiamo assumerci le nostre responsabilità facendo ripartire l’Abruzzo ponendo al primo posto tra le priorità il lavoro”, dice Spina. La Cisl ha chiesto al neo presidente della Regione la sottoscrizione di un Patto per il lavoro e le riforme, aprendo una nuova stagione di confronto con le parti sociali nel corso del quale il sindacato non farà mancare le proprie analisi e proposte, per la realizzazione di progetti condivisi. ‘’Per far ripartire la macchina del lavoro in Abruzzo è necessaria una nuova strategia di politica industriale, accompagnata dal pieno utilizzo delle risorse comunitarie: far ripartire gli investimenti pubblici e privati , rilanciare la domanda interna e i consumi, puntare decisamente al sostegno di interventi nelle infrastrutture e nella logistica, alla messa in sicurezza del territorio- conclude Spina- con un rinnovato impegno nelle politiche ambientali’’.

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