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Lavoro: Orienta, per trovarlo conta saper fare networking

27 marzo 2017 | 16.37
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Lavoro: Orienta, per trovarlo conta saper fare networking

Il mercato del lavoro è radicalmente cambiato e ai giovani verrà sempre più richiesto di governare proattivamente il cambiamento investendo in relazioni di valore. Oggi, mandare un buon curriculum vitae e lettere di presentazione non basta più: occorre individuare modalità proattive e strumenti diversi per emergere da una vasta platea di validi giovani.

Come spiega l'agenzia per il lavoro Orienta, una delle nuove competenze strategiche per il mercato del lavoro di oggi e di domani sarà la capacità di creare relazioni di valore: è il cosiddetto networking, che significa rafforzare e ampliare la propria rete di relazione in un'ottica sinergica e di scambio anche attraverso un uso consapevole e strategico di tutte le possibilità relazionali, tra cui i social network, LinkedIn in primis, ma non solo.

In altre parole, per trovare lavoro e fare carriera contano le relazioni personali, guardate da una prospettiva e angolatura nuove e diverse: non più la vecchia e deleteria raccomandazione, ma la capacità di creare e sviluppare una rete di rapporti personali rispetto alle proprie aspettative di lavoro e al proprio progetto e sogno nel cassetto. L’attività di networking, però, non si può improvvisare, ma prevede una metodologia precisa, strutturata e continuativa e come ogni competenza va trasferita e allenata.

Per questo, l’agenzia per il lavoro Orienta ha avviato da tempo diversi progetti in questo senso. Tra i più significativi nel recente passato, la partecipazione al percorso formativo 'Manager attivo' nell’ambito delle politiche attive presso Cfmt - Centro formazione manager del terziario, che ha coinvolto dal 2010 al 2014 oltre 1.000 manager fuoriusciti dal mercato cui è stato offerta, all’interno di un percorso formativo molto strutturato e articolato, una formazione specifica focalizzata sul networking e sulle strategie di ricollocazione. I risultati complessivi del progetto sono stati importanti: oltre il 70% si è ricollocato, con contratti di dirigenza, consulenza e a progetto, proprio grazie al proprio network.

Orienta, inoltre, consente ogni anno a diversi giovani di fare esperienza presso le proprie strutture sul territorio favorendo una rapida ricollocazione anche grazie a specifiche iniziative sul networking che vengono effettuate internamente, anche per gli stagisti. In particolare, l’agenzia per il lavoro ha creato un format per i giovani sull’utilizzo del networking per la ricerca del lavoro dal nome 'caccia al lavoro grazie al networking'. Servizio che può essere fornito alle aziende anche nell’ambito di politiche attive di welfare sul lavoro sia per giovani che hanno la necessità di entrare nel mercato e di rimanerci.

“Oggi anche per un giovane fare networking vuole dire andare a cogliere un’esigenza del mercato del lavoro prima di potenziali concorrenti - spiega Giuseppe Biazzo, amministratore delegato di Orienta Spa - e questo perché si è saputo da subito costruire una rete di relazioni solide e di qualità: una base sicura da alimentare continuativamente nel tempo. Sono fiducioso che qualcosa stia cambiando nei comportamenti e nelle abitudini. Prima o poi arriveremo a un punto per cui anche in Italia se assumi qualcuno che conosci questo non diventa automaticamente un raccomandato ma vuole dire anche che qualcuno sta mettendo la faccia per questa persona, perché si ritiene che meriti fiducia e opportunità”.

“Prima di tutto il tema è culturale e occorre quanto prima liberare la potenza del networking togliendogli il tappo per non confonderlo con la raccomandazione tristemente nota nel nostro paese", spiega Marco Vigini, Permanent Placement Director di Orienta Spa.

"In realtà - avverte - il networking apre le porte del mondo del lavoro mentre la raccomandazione le chiude. Per fare networking e agire nel migliore dei modi le nostre relazioni occorre pensare a come creare valore per l’altro e per sé, a metterci la faccia per l’altro e questo avviene solo se c’è conoscenza dell’interlocutore, anche attraverso la mappatura dei suoi circuiti, sia personali che professionali, sia deboli che forti in cui è inserito".

"Il networking può essere svolto sia in modalità off line (un caffè) che on Line (linkedIn e i social network): cambiano approcci e modalità ma rimangono identiche le logiche di creazione del valore. Il networking è passione, missione e valore e questo mi ha portato a scrivere un libro su questo argomento (edito da Hoepli a maggio 2016) per consentire a tutti, giovani o manager di coglierne le potenzialità e di applicarle correttamente per il proprio successo”, conclude.

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