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Notte di San Lorenzo, come diventare astronomo: professione fra passione e cervelli in fuga

10 agosto 2015 | 14.10
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Notte di San Lorenzo, come diventare astronomo: professione fra passione e cervelli in fuga

Chissà se nella notte di San Lorenzo, guardando la prima stella cadere, qualcuno esprimerà il desiderio di diventare astronomo. E' una branca delle scienze che appassiona e affascina fin da piccoli, quando ci si interroga sui misteri e sulla vita delle stelle. E se poi, da grandi, si volesse trasformare una passione in professione, cosa c'è da sapere? Sicuramente, che la strada è lunga e che la fuga dei cervelli in agguato. In ogni caso, a fornire una guida in tre mosse per aspiranti astronomi è il portale 'Soldi e lavoro'.

"Per prima cosa - si sottolinea - devi sapere che fare l'astronomo comporta una serie di aspettative lavorative diverse da quelle che puoi aspettarti, nel senso che il tuo lavoro è strettamente legato ai fondi destinati alla ricerca, poiché gli astronomi sono maggiormente impiegati come ricercatori, mentre se sei predisposto a lavorare anche all'estero avrai più possibilità".

Secondo consiglio: "Il percorso di studi che devi seguire è basato sullo studio delle scienze: diplomati presso un liceo scientifico o tecnologico per acquisire le conoscenze necessarie che ti permetteranno di affrontare meglio gli studi universitari. Se non abiti nelle vicinanze di Bologna o Padova e quindi non hai la possibilità di iscriverti al corso di laurea in astronomia, puoi sempre iscriverti al corso di fisica più presenti negli altri atenei".

Terzo: "Il corso di laurea ha durata di quattro anni; se ti iscrivi a fisica ti consiglio di scegliere l'indirizzo astronomico. Dopo la laurea partecipa ai concorsi di dottorato pubblicati dalle varie università in modo da migliorare la tua preparazione. Come astronomo puoi lavorare non solo presso osservatori ma anche presso società aerospaziali, presenti soprattutto nel centro Europa", conclude la guida.

Infatti, come spiega Daniele Gasparri, giovane autore e divulgatore scientifico, nel suo blog, "per diventare astronomi professionisti è necessario seguire un percorso di studi universitari lunghi e spesso piuttosto difficili, ma con passione e buona volontà tutti possono ambire a questa professione".

"Si inizia con una laurea triennale in astronomia - conferma - oppure in fisica. Si deve poi proseguire con una laurea magistrale di due anni in astrofisica o cosmologia, poi vincere una borsa di studio per un dottorato di tre anni, fortunatamente pagato (ma molto poco in Italia, e non per tutti!). Alla fine dei tre anni si diventa a pieno titolo dottori in astronomia e ricercatori".

A questo punto, però, la strada è tutta in salita. "Si può partecipare a concorsi - afferma - e inviare il proprio curriculum in giro per il mondo, aspettando pazientemente che qualche università o centro di ricerca sia interessato. Le possibilità di lavoro in Italia sono purtroppo quasi nulle nel settore della ricerca".

"Molti astronomi trovano occupazione in aziende private specialmente come programmatori, oppure intraprendono la difficile strada dell’insegnamento. Le prospettive sono migliori all’estero", avverte Daniele Gasparri.

"D’altra parte - ammette - un astronomo è una persona che deve essere flessibile, parlare fluentemente almeno l’inglese e disposto a viaggiare in tutto il mondo. L’America è ancora il leader dei giovani talenti, seguita dagli altri paesi anglosassoni, dalla Germania e dalla Francia".

Anche per gli astronomi, quindi, la fuga dei cervelli è una realtà. "Un astronomo con un dottorato di ricerca - dice - troverà facilmente posto presso qualche università straniera. Se invece non siamo disposti ad abbandonare questo Paese, dobbiamo essere pronti a fare qualcos’altro, soprattutto se tra i nostri sogni c’è la possibilità di una famiglia. I pochi astronomi italiani hanno stipendi da dipendenti pubblici di basso rango, nonostante lavorino diverse ore al giorno, spesso di notte, e contratti a tempo determinato".

"I colleghi americani, ma anche tedeschi, inglesi o francesi, possono contare su stipendi di base almeno doppi, se non tripli, e ottime possibilità di fare carriera in base alle proprie capacità", ribadisce.

Ma, rimarca, "si può fare astronomia anche per passione, senza dover sottostare alle rigide regole accademiche e scientifiche: Per questo basta un semplice telescopio amatoriale, tanta passione, pazienza, determinazione e naturalmente un cielo buio".

"L’astronomo dilettante decide in piena libertà come, quando, cosa osservare e a quale livello. L’unico inconveniente è che nessun astronomo amatoriale viene pagato, neanche emigrando su altri pianeti", conclude Daniele Gasparri con ironia.

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