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Leonardo Del Vecchio resta Paperone di Borsa 2020

14 agosto 2020 | 19.21
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Secondi e terzi Agnelli-Elkann-Nasi e Prada-Bertelli; Berlusconi 12esimo, Benetton arretrano

(Foto Fotogramma) - FOTOGRAMMA
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Per l’ottavo anno consecutivo è Leonardo Del Vecchio il ‘Paperone’ di Borsa, con 18,94 miliardi di euro, seguito in seconda e terza posizione rispettivamente dalle famiglie Agnelli-Elkann-Nasi e dai coniugi Miuccia Prada e Patrizio Bertelli. Sono questi i risultati della tradizionale graduatoria stilata da MF-Milano Finanza e in edicola da domani in versione integrale, che analizza il patrimonio borsistico dei primi 500 ‘Paperoni’, un patrimonio che quest’anno, a causa delle conseguenze del Covid, perde circa il 10% rispetto al 2019, passando da 130 a 119 miliardi.

La dinastia torinese (con 6,886 miliardi) nella classifica 2020 sale dunque dal terzo al secondo posto del podio, proseguendo il trend di crescita evidenziato già nell’edizione 2019, nonostante un calo in valore delle partecipazioni considerate del 14,4%. Il duo Prada-Bertelli guadagna invece quattro posizioni (6,696 miliardi), con una crescita del 17,5% che ha contrastato la diminuzione subita dalla seconda metà di febbraio a metà marzo, data a partire dalla quale il titolo (quotato sul listino di Hong Kong) ha registrato una progressiva ripresa.

In quarta e quinta posizione altri due Paperoni il cui patrimonio borsistico ha registrato una crescita: Luca Garavoglia (+2,8%, a 6,466 miliardi), che da azionista di riferimento di Campari ha beneficiato di una progressiva campagna di crescita per acquisizioni condotta negli ultimi anni dal management, e Gustavo Denegri, presidente di Diasorin e uno dei grandi azionisti della società, che guadagna tre posizioni rispetto al 2019 (+60,5%, a 5,324 miliardi).

Al sesto posto (5,217 miliardi) c’è poi Stefano Pessina, che di recente ha annunciato l’intenzione di lasciare la posizione di Ceo di Walgreens Boots Alliance appena sarà individuato il nuovo manager che ricoprirà il ruolo. Al settimo i fratelli Benetton, che escono dal podio (erano secondi nel 2019) e vedono calare le consistenze borsistiche, tra cui Atlantia, del 41,4%, a 4,589 miliardi di euro. I Benetton pagano anche la diversificazione (a livello borsistico) in segmenti legati al trasporto, inficiato inevitabilmente dagli effetti del lockdown.

In ottava posizione Susan Holland (4,077 miliardi), grazie alla cavalcata in borsa di Amplifon (+30,1%), di cui è azionista di maggioranza. Al nono posto i fratelli Gianfelice e Paolo Rocca (Tenaris) il cui patrimonio ha registrato una flessione legata, tra gli altri motivi, all’annus horribilis per l’acciaio, registrando un calo del 56,2%, a 3,550 miliardi. In decima posizione Piero Ferrari (2,976 miliardi), figlio del fondatore del marchio del Cavallino rampante di cui quest’anno ricorre il 32esimo anniversario della morte. La famiglia Berlusconi si trova in 12esima posizione con 2,62 miliardi (-18,5%, era nona nel 2019).

L’energia pulita, infine, soffia a favore delle famiglie Garrone e Mondini (Erg) che salgono in 16esima posizione (erano ventesimi) a 1,942 miliardi (+19%), così come accade per Federico Falck (Falck Renewables), che guadagna 7 posizioni, piazzandosi in 27esima, con una quota borsistica di 0,97 miliardi (+33%).

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