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Libano, gli obiettivi della missione Unifil

04 agosto 2020 | 21.19
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Immagine di repertorio (Fotogramma)
Immagine di repertorio (Fotogramma)

Monitorare la cessazione delle ostilità, assistere le attività delle Forze armate libanesi, monitorare il rispetto della Blue Line, supportare la popolazione locale, check point e pattugliamento: questi gli obiettivi della missione Unifil in Libano, coinvolta oggi nella forte esplosione avvenuta al porto di Beirut e che ha provocato il ferimento lieve di un militare italiano del contingente.

La missione Unifil vede un contributo nazionale di 1076 militari. "La missione Unifil è nata con la risoluzione 425 adottata in data 19 marzo 1978 da parte del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, a seguito dell'invasione del Libano da parte di Israele (marzo 1978) - si ricorda sulla sezione del sito web del ministero della Difesa dedicato alle missioni internazionali - Le successive risoluzioni hanno prorogato, con cadenza semestrale, la durata della missione".

In seguito a "un attacco alle Israeli Defence Force (Idf), avvenuto il 12 luglio 2006, a Sud della Blue Line nelle vicinanze del villaggio israeliano di Zar'it, da parte di elementi Hezbollah, vennero uccisi otto soldati israeliani mentre altri sei vennero feriti e due catturati da dette milizie - si spiega - Al rifiuto della richiesta di rilascio, Israele iniziò una campagna militare in Libano mirata ad annientare le milizie di Hezbollah ed altri elementi armati; in conseguenza di ciò, milizie Hezbollah condussero degli attacchi contro infrastrutture civili israeliane nel Nord di Israele. L'escalation delle ostilità portò le Idf a condurre una vasta campagna militare nel Nord della Blue Line contro le milizie armate di Hezbollah".

"Le ostilità continuarono per 34 giorni durante i quali venne svolta una intensa attività diplomatica internazionale tesa al conseguimento di una tregua/cessate il fuoco per la successiva creazione di stabili condizioni di pace, che è culminata con la risoluzione n. 1701 dell'11 agosto 2006 con la quale si sanciva la cessazione delle ostilità a partire dal 14 agosto 2006 - continua - Dall'inizio del cessate il fuoco, le Idf continuarono ad occupare larghi tratti dell'Area di Operazioni (Ao) di Unifil mentre gli Hezbollah e gli elementi armati rimasero nel Sud del Libano. Durante i giorni di conflitto, inoltre, i contingenti di Unifil di India e Ghana continuarono ad occupare le proprie postazioni nella Ao mentre, dal 24 luglio 2006, i 4 posti di osservazione vennero abbandonati dagli osservatori Onu".

Dall’inizio della seconda fase della missione Unifil, nell'agosto 2006, per quattro volte è stato scelto quale Unifil head of mission e force commander (HoM/Fc) un generale italiano. Dal 7 agosto 2018 il nostro Paese ha assunto nuovamente l’incarico di head of mission e force commander con il generale di divisione Stefano Del Col.

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