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L.stabilità: Italia passa esame Ue ma resta sotto lente per debito

25 febbraio 2015 | 17.52
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Niente procedura per deficit eccessivo per l'Italia: la manovra 2015 ottiene il via libero definitivo di Bruxelles ma non è un assegno in bianco. "Abbiamo inviato una lettera al governo italiano per richiamarlo all'impegno di ridurre il debito", ha detto il commissario Ue Moscovici

L.stabilità: Italia passa esame Ue ma resta sotto lente per debito

Niente procedura per deficit eccessivo per l'Italia: la legge di stabilità 2015 passa l'esame della Commissione europea ma il via libera non è un assegno in bianco. "Riteniamo che lo sforzo sul bilancio per il 2015 sia sufficiente" dunque "abbiamo deciso di non aprire una procedura per deficit eccessivo nei confronti dell'Italia, ma abbiamo inviato una lettera al governo italiano per richiamarlo all'impegno di ridurre il debito pubblico", ha detto il commissario Ue agli Affari economici, Pierre Moscovici, dopo il via libera della Commissione europea alla Legge di Stabilità italiana per il 2015.

Se l'esecutivo Ue avesse dovuto far rispettare la regola del debito, ha spiegato, la correzione sarebbe stata "brutale e avrebbe messo in difficoltà l'intera economia".

Gli squilibri macroeconomici sono rimasti "invariati", "richiedono monitoraggio specifico" e "decise azioni politiche", ha avvertito vicepresidente dell'esecutivo Ue con delega all'Euro, Valdis Dombrovskis. L'Italia "sta vivendo degli squilibri macroeconomici eccessivi, che richiedono una azione politica decisa e un monitoraggio specifico. In un contesto di protratta crescita debole e di produttività persistentemente bassa, i rischi legati al debito pubblico molto alto e alla debolezza della competitività sono aumentati in modo significativo", si legge nel documento approvato oggi. Per la Commissione è "particolarmente importante la necessità di azioni per ridurre il rischio di effetti negativi sull'economia italiana e, viste le sue dimensioni, di ricadute negative sull'economia" dell'Unione europea.

Siamo soddisfatti dell’opinione espressa dalla Commissione europea sul bilancio italiano. Il riconoscimento della corretta impostazione che abbiamo dato alle finanze pubbliche è un risultato importante soprattutto perché solo pochi mesi fa non era per nulla scontato", commenta il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan.

"La decisione della Commissione di non avviare una procedura è dovuta – per un verso – alla constatazione dell’esistenza di fattori esterni come il quadro macroeconomico negativo degli ultimi anni, ma soprattutto alle riforme strutturali attuate dal Governo italiano e a una politica economica che sostiene la crescita pur continuando nel percorso di risanamento dei conti pubblici”, evidenzia Padoan.

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