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Calcio: Mancini aspetta Podolski, tedeschi all'Inter sempre ok

La società nerazzurra insegue l'attaccante tedesco dell'Arsenal, il tecnico attende novità e prepara la sfida con la Juve: "Bianconeri più avanti ma in una partita può succedere di tutto".

Roberto Mancini (foto Infophoto) - INFOPHOTO
Roberto Mancini (foto Infophoto) - INFOPHOTO
02 gennaio 2015 | 13.58
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"I tedeschi all'Inter hanno fatto sempre benissimo...". Roberto Mancini aspetta a braccia aperte Lukas Podolski. Il tecnico dell'Inter sarebbe felicissimo di accogliere l'attaccante tedesco, che potrebbe lasciare l'Arsenal nel mercato invernale. "Se andiamo indietro nella storia, i tedeschi all'Inter sono stati molto importanti", dice Mancini, rispondendo alle domande dei tifosi nerazzurri su Twitter.

"Se Podolski dovesse arrivare, questo sarebbe un bel biglietto da visita. Come giocatore lo conosco abbastanza bene, è un mancino che calcia benissimo e può ricorprire diversi ruoli in attacco. Gioca nell'Arsenal, ha vinto i Mondiali, ha una grande esperienza", aggiunge.

In attesa di novità dal mercato, l'Inter si prepara al primo impegno del 2015: il 6 gennaio, i nerazzurri fanno visita alla Juventus. "E' una classica del calcio italiano, è normale che sia molto sentita. Una partita è una partita... La Juve è prima in campionato e ha vinto gli ultimi 3 scudetti, parte avvantaggiata ma in una gara può succedere di tutto. Bisogna avere sempre la mentalità di provare a vincere qualcosa, anche quando la squadra non è al top. L'approccio deve essere questo, così prima o poi si arriva a vincere", dice Mancini.

La sua Inter è in fase di ricostruzione e non è paragonabile a quella allenata dal 2004 al 2008. "Quando è arrivata la telefonata, ci ho pensato un po'... Poi l'Inter, per la quale ho un grande affetto, ha continuato a chiamare... Era difficile dire di no... Di solito non si torna mai dove si è fatto qualcosa di buono, perché c'è il rischio di fare peggio. Non era mia intenzione tornare in Italia, c'erano altre situazioni che non sono andate avanti. In realtà, questa è una sfida bella e difficile: ci provo, sono ancora giovane...", dice il tecnico.

Ora, il club nerazzurro deve fare i conti con un nuovo contesto economico: "Le squadre che spendono sono rimaste poche, sono quelle che incassano tanto. Non vorrei che fosse come l'Europa, a forza di non spendere si va sempre in recessione". L'attenzione al bilancio può offrire spazio ai talenti provenienti dal settore giovanile? "Se i giovani hanno qualità e merito, avranno spazio. Bonazzoli, in particolare, ha qualità enormi. A volte bisogna saper aspettare, perché i giovani possono sbagliare e commettere errori".

In un'annata complessa, bisogna stringere i denti. "Mancano ancora 5 mesi alla fine della stagione: quando si ricomincia a costruire qualcosa, un po' di sofferenza deve esserci. Il buon proposito è quello che ho sempre avuto: mettere il massimo impegno nel nostro lavoro. Crederci sempre".

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