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Manovra, pressing sindacati: Cgil da M5S, il 16 con Uil stop Lombardia e Liguria

Manovra, pressing sindacati: Cgil da M5S, il 16 con Uil stop Lombardia e Liguria
05 dicembre 2022 | 19.51
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Prosegue il pressing dei sindacati su Governo e Parlamento per modificare la manovra 2022. La Cgil intensifica gli incontri alla ricerca di sponde a cui delegare le proposte di modifica di gran parte della legge di stabilità; dopo il vertice della scorsa settimana con il segretario Pd Enrico Letta, Sinistra Italiana e Verdi oggi è stata la volta del leader 5 Stelle, Giuseppe Conte. Incontro sempre oggi anche con una delegazione di Fdi, domani invece toccherà alla Lega. Macchina organizzativa in fermento anche nella Uil con una serie di iniziative regionali. Intanto il 16 dicembre prossimo si terranno i primi scioperi generali regionali indetti unitariamente da Cgil e Uil. I lavoratori pubblici e privati di Lombardia e la Liguria incroceranno le braccia per otto ore mentre l'astensione dal lavoro sarà di almeno 4 ore, sempre il 16, in Friuli Venezia Giulia.

Giro di incontri al via con le forze politiche anch e nei programmi futuri della Cisl con lo slogan "migliorare la manovra, contrattare le riforme”. La confederazione di via Po, che ha preso le distanze dalla mobilitazione di Cgil e Uil contro la legge di stabilità preferendo percorrere la strada di "un’iniziativa nazionale nel solco della responsabilità", ha convocato per il 15 dicembre prossimo l'Assemblea nazionale dei delegati; il parlamentino di via Po sarà chiamato a "ribadire il giudizio articolato" del sindacato e "a incalzare Governo, gruppi parlamentari e partiti politici a migliorarlo".

Su tutto comunque sarà l'incontro tra i leader sindacali con il premier Giorgia Meloni, mercoledì prossimo sulla manovra , a fare da spartiacque ad una eventuale accelerazione delle mobilitazioni. In quella sede infatti Cgil e Uil testeranno la possibilità di modificare o meno la legge di stabilità. "Riteniamo necessario, e lo diremo il 7 al premier, cambiare e migliorare questa legge che contiene cose molto sbagliate", ha ribadito ancora oggi il segretario Cgil Maurizio Landini. "C’è un primo tema che questo governo deve affrontare e si chiama salario. La gente non arriva a fine mese e il lavoro dipendente sta pagando un prezzo altissimo e in questa legge di bilancio l’aumento dei salari non c’è. La decontribuzione già c’era ma nessun intervento che vada ad aumentare i salari. Chiediamo che ci sia almeno un 5% di decontribuzione e che venga ripristinato il fiscal drag", spiega.

E poi "tassare gli extra profitti", "mettere mano ad una riforma fiscale che aumenti il netto in busta paga per i lavoratori e pensionati", "ridurre la precarietà che vuol dire togliere dal tavolo subito i voucher e cancellare forme di lavoro precario assurde" e cambiare "quel provvedimento assurdo che ha portato la flat tax da 65 a 85mila euro" ma anche "ritirare l’innalzamento del contante e la decisione sul tetto al Pos" nonché rivedere quell'"errore clamoroso" di voler superare il reddito di cittadinanza.

Conferma la propria distanza dalle ragioni di Cgil e Uil, la Cisl di Luigi Sbarra: "su questo complesso di misure diamo un giudizio positivo, certo poi non mancano le mele avvelenate" osserva il leader del sindacato di via Po, indicando tra le cose da rivedere "il blocco della piena indicizzazione delle pensioni rispetto all'inflazione", "i vincoli a opzione donna" e il "tetto a 30 mila euro per ricevere il terzo punto del taglio al cuneo fiscale". Criticità, insiste, che "possono essere affrontate attraverso il dialogo e il confronto con il governo e seguendo l'iter parlamentare di conversione in legge, perchè pensiamo che in questa fase il paese ha bisogno di dialogo, di confronto, non di scontro sociale'', conclude.

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