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Martinet, 'dopo 2019 record Renault vuole confermare share a doppia cifra'

10 gennaio 2020 | 18.09
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Cruciale il successo di Dacia. E sulla partnership con Nissan 'dobbiamo rifare funzionare l'Alleanza'

Martinet, 'dopo 2019 record Renault vuole confermare share a doppia cifra'

"Per il 2020 mi aspetto un leggero calo per il mercato italiano ma il Gruppo Renault ha l'ambizione di confermare la quota a doppia cifra, dopo lo share record - 10,4% - raggiunto lo scorso anno". Lo ha sottolineato Xavier Martinet, direttore generale di Renault Italia, illustrando i risultati 2019 che vedono 219.237 immatricolazioni, in aumento del 5,6% sui dati dell'anno precedente (quando la quota era del 9,9%). A trainare il successo del gruppo l'andamento del marchio Dacia che ha aumentato di un terzo le vendite nel nostro paese (+33,4% a 88.514 unità e quota del 4,2%), compensando il leggero calo registrato da Renault (-7,4% e 130.723 unità).

Ma se per il marchio principale ha pesato - spiega Martinet - "un lancio della nuova Clio forse un po' troppo lungo" con ritardi nel completamento della gamma della bestseller (auto straniera di segmento B più venduta in Italia), "Dacia è la migliore 'difesa' che abbiamo sul mercato italiano per confermare una quota a doppia cifra" anche nel 2020.

A trainare il risultato di un brand che ha superato il concetto iniziale di low-cost, il successo del Suv Duster che nella nuova generazione lo scorso anno ha registrato 43.701 immatricolazioni (+58%), che ne hanno fatto l'auto straniera più venduta in Italia. A completare lo scenario le 16.800 immatricolazioni di veicoli commerciali che confermano il gruppo nella top 3 del settore.

Congedandosi dall'Italia (a dicembre è stato nominato membro del Comitato di direzione del Gruppo Renault e nuovo direttore marketing mondo) Martinet ricorda le difficoltà di operare in un mercato "non uniforme, dove anche i bandi delle singole regioni sono diversi". "E questo disorienta anche il cliente" oltre a complicare il lavoro degli operatori, sottolinea.

Il riferimento è soprattutto agli interventi per favorire la diffusione di modelli a basse emissioni, un fronte sul quale Renault nel 2019 ha raccolto crescenti soddisfazioni come le 2.228 immatricolazioni della Zoe (+112% sul 2018) che ne fanno la vettura elettrica del segmento B più venduta nel nostro paese. Resta la difficoltà - post-Dieselgate - di interloquire con le istituzioni: "E' complicato parlare con loro, dal 2015 è diventato difficile trasmettere i nostri messaggi". "L'Unrae sta facendo un buon lavoro" osserva "ma ora serve coerenza" da parte dei legislatori.

In partenza per Parigi - il suo successore in Italia sarà annunciato a giorni - Martinet sottolinea come "in Renault non siamo completamente senza governo, ma vogliamo uscire da una situazione che dura da troppo tempo. Penso che sarà forse tutto più facile quando ci sarà un Ceo". Commentando le aspettative che si respirano nel gruppo in vista dell'annunciato arrivo ai vertici di Luca de Meo, Martinet - che dal 2010 al 2013 ha lavorato anche per Nissan in Nord America - osserva come uno dei compiti che aspettano il futuro management sarà quello di "rifare funzionare l'Alleanza" con la casa giapponese (che include anche Mitsubishi). "Bisogna avere un posizionamento diverso" sottolinea ricordando tuttavia che "senza il lavoro fatto in questi anni con l'Alleanza, la nostra offerta in materia di alimentazione oggi non sarebbe quella che è".

Alla luce dei passi compiuti reciprocamente negli ultimi mesi Martinet conclude segnalando che "oggi nella governance c'è una nuova volontà di lavorare insieme".

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