
Oltre duemila persone per una giornata tra tecnologia, spiritualità e futuro, organizzata da Sebastiano Caputo
Il Maxxi di Roma si è trasformato sabato 4 ottobre in un laboratorio di idee sul futuro. Oltre duemila persone hanno partecipato alla prima edizione di Bayram – Il tempo della cosmopolitica, una giornata interamente dedicata al dialogo tra tecnologia, cybersicurezza, politica e spiritualità. Dalle 10 alle 21, oltre settanta ospiti hanno animato incontri, monologhi e dibattiti, in tre sale del museo dedicate alla riflessione su un mondo in trasformazione.
Un nuovo formato per un’epoca nuova
Il termine Bayram ha la stessa radice di bailamme, “festa, baraonda, gente che viene e che va”. Un nome che racchiude l’idea di movimento e contaminazione, trasformato in un esperimento culturale per introdurre nel lessico italiano il concetto di “cosmopolitica”.
Se “cosmo” è l’opposto di “caos”, la “generazione cosmica” è quella chiamata a ristabilire un ordine futuro nel disordine del presente, con i più potenti strumenti tecnologici di sempre. L’obiettivo dell’organizzatore, Sebastiano Caputo : connettere la profondità della spiritualità alla complessità della tecnologia, l’etica all’intelligenza artificiale, la poesia alla politica.
Il dialogo tra generazioni e il coraggio dell’immaginazione
Ad aprire la giornata è stato il confronto “Un vecchio e un nuovo patto generazionale” con Barbara Alberti, Guido Maria Brera, Antonio Funiciello, Luca Josi e Guidalberto Bormolini. Alberti ha ricordato che “senza immaginazione non esiste politica, perché la libertà nasce dal sogno prima che dalla norma”, mentre Brera ha messo in guardia dal rischio di una generazione che “delegando il pensiero ai dispositivi digitali, rinuncia a se stessa”.
Nel panel “Passato prossimo dell’infosfera” - al quale hanno partecipato anche Alice Mentana, Antonio Rapisarda, Elisa Russo, Giulio Gambino, Giorgio Rutelli e Marco Scioli - Riccardo Haupt ha offerto una visione ottimista: “Oggi abbiamo molti più strumenti di comprensione e di libertà rispetto agli anni Settanta, quando si sparava nelle piazze. Il problema non è la tecnologia, ma come scegliamo di usarla”.
Giovani, potere e intelligenza artificiale
Nel pomeriggio, la sessione “La generazione cosmica” ha riunito Edwige Pezzulli, Dario Fabbri, Gianni Cuozzo, Luigi Maria Epicoco, Benedetto Levi e Alessandro Tommasi.
Fabbri ha provocato: “I giovani non esistono in Occidente. Nei Paesi che ne hanno davvero, non hanno bisogno di tutoraggio: vogliono il potere”.
Subito dopo, Alessandro Aresu ha esplorato la “Geopolitica dell’intelligenza artificiale”, definendo l’IA “la nuova infrastruttura della competizione mondiale: comprenderne i codici significa comprendere il potere del futuro”.
Tra spazio, cybersicurezza e filosofia
Il panel “Un mondo lontanissimo” ha unito mondi diversi – spazio, filosofia, tecnologia – con Roberto Vittori, Bruno Frattasi, Chantal Delsol, Corrado Giustozzi e Francesca Cipollini.
“Il futuro dov’è? È al di fuori del pianeta e dell’atmosfera”, ha detto l’astronauta Vittori. “Solo nello Spazio possiamo collaborare come umanità e trovare nuove risorse. Dobbiamo capire dove saranno i prossimi vent’anni”.
La giornata si è chiusa con un momento di riflessione spirituale: “Per una teologia dell’immaginazione”, guidato dal Cardinale José Tolentino de Mendonça, che ha affermato: “L’immaginazione è una forma di conoscenza. È il modo in cui l’uomo si fa responsabile del mondo che abita”.
Una comunità in cammino
“Bayram è nato come un esperimento culturale e umano: un deserto in bianco e nero da attraversare insieme, uno spazio di pensiero collettivo in cui generazioni, discipline e linguaggi diversi si incontrano”, spiega Sebastiano Caputo.
“La risposta più potente è arrivata dal pubblico: una comunità viva, curiosa, disposta ad ascoltare e a dialogare. È nata davvero una generazione cosmica in movimento, capace di produrre pensiero e di immaginare il futuro non come minaccia ma come responsabilità”.
Caputo ha anticipato anche la seconda edizione, promettendo di “alzare l’asticella ancora più in alto”.
Un ecosistema di partner
L’iniziativa è stata organizzata dal Gruppo Editoriale Magog in collaborazione con Dissipatio, con il patrocinio di Ministero della Cultura, Regione Lazio, Comune di Roma, Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale e Agenzia Spaziale Europea.
Tra gli sponsor figurano Enel, Ifis Art, Iliad, Intesa Sanpaolo e Poste Italiane. Partner: Rai Cultura (media), Tra le Linee (communication), APA Affissioni (adv), Smart Italia (mobility) e Grabo Balloons (entertainment).