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Mes, Salvini: 'Premier pro tempore ha vari problemi, non lo invidio"

03 dicembre 2019 | 12.31
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Il leader della Lega da Bruxelles torna sulla riforma del Meccanismo Europeo di Stabilità: "Rispetto le opinioni, ma non accetto la presa in giro degli italiani". E chiarisce: "Non va emendata, va bloccata"

(IPA/Fotogramma) - FOTOGRAMMA
(IPA/Fotogramma) - FOTOGRAMMA

Sulla riforma del Meccanismo Europeo di Stabilità (Mes o Esm in inglese), "il dibattito è aperto. Non pretendo di avere ragione. Noi abbiamo una posizione, rispetto la posizione contraria: quello che non accetto è la presa in giro del Parlamento e del popolo italiano, che si esprime attraverso il Parlamento". Lo dice il leader della Lega Matteo Salvini, in conferenza stampa nella sede del Parlamento Europeo a Bruxelles.

"Se il Parlamento ti dà un chiaro mandato a rinegoziare e a non firmare - continua Salvini - tu, se cambi idea, devi tornare in Parlamento a chiedere il permesso di firmare una cosa che non avevi il permesso di firmare, di contrattare, di accordare, ditela come volete. Oggi c'è su tutti i giornali un dibattito interno alla maggioranza e, ne sono contento, anche in seno al Paese".

"Qualcuno ha mentito - continua Salvini - o ha mentito Conte, o ha mentito Gualtieri, o ha mentito il governo italiano, o ha mentito l'Eurogruppo, o ha mentito qualcuno a Roma o ha mentito qualcuno a Bruxelles. La nostra posizione e quella dei Cinquestelle è che il trattato così com'è non è accettabile: va rivisto, ridiscusso, ridisegnato, emendato, che è l'esatto contrario di quello che arrivava ieri da Bruxelles: 'Tanti saluti, il pacchetto è chiuso, prima si chiude meglio è'. Ma mi sembra - sostiene - che il presidente del Consiglio pro tempore abbia diversi problemi: non lo invidio".

Per la Lega la riforma del Mes - conosciuto anche come Fondo salva-Stati - non è "emendabile", ma va "bloccata". Così com'è, è "inutile", perché svolge funzioni che potrebbero essere assolte in modo assai più efficace dalla Banca Centrale Europea, sottolinea Salvini, che poi chiarisce: "Noi non abbiamo cambiato posizione rispetto a sette anni fa. Eravamo contro allora, siamo contro le modifiche oggi. Dal nostro punto di vista la riforma del Mes non è emendabile. E' da bloccare, punto". "Quando parlavo di emendabilità - ha precisato - riportavo le parole del vicecapogruppo dei Cinquestelle alla Camera, onorevole Silvestri, che esprimeva tutti i suoi dubbi e il suo scetticismo, non solo su questo ma anche sull'unione bancaria e sulla logica di pacchetto. Quando vuoi buttarla in caciara metti tutto nello stesso pentolone. Per noi è un'esperienza chiusa, che non è utile né modificare né ripetere".

Salvini ricorda poi che siccome mancano le ratifiche e siccome il presidente del Consiglio, peraltro smentendo il suo ministro dell'Economia, dice che si può ancora intervenire" sulla riforma del Mes, "lavoriamo perché si intervenga". La riforma, vie osservato, è stata chiusa nell'Eurogruppo del giugno scorso, quando la Lega era al governo. A chi gli chiede per quale motivo il tema sia stato sollevato solo ora, con mesi di ritardo, Salvini risponde che "fa fede l'atto parlamentare di indirizzo del governo", sottoscritto da Lega e M5S, "che non dava mandato, non dava nessun sì a firmare alcunché".

"Poi - continua Salvini - noi abbiamo reiteratamente, dall'anno scorso, invitato il ministro Giovanni Tria a venire in Commissione e in Parlamento, senza sortire alcun effetto. Ci è sempre stato detto 'tranquilli, non abbiamo preso alcun impegno'. Poi si legge sui giornali che qualcuno, magari per motivi non esclusivamente di interesse nazionale, lo aveva preso l'impegno". Ora "ci sarà un voto in Aula settimana prossima. Noi non cambiamo posizione: se anche i Cinquestelle non cambiano posizione rispetto a cinque mesi fa e se anche nel Pd qualcuno non la cambia, il problema non si pone, perché nessuno ha dato mandato a firmare alcunché", conclude.

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