Milano-Cortina, la fiamma olimpica è arrivata in Italia ed è stata consegnata a Mattarella

La fiamma consegnata dal presidente della Fondazione Milano-Cortina, Giovanni Malagò, e dalla tedofora Jasmine Paolini

Milano-Cortina, la fiamma olimpica è arrivata in Italia ed è stata consegnata a Mattarella
04 dicembre 2025 | 18.32
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La fiamma olimpica di Milano-Cortina è arrivata in Italia. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha accolto oggi al Quirinale la Lanterna che custodisce la Fiamma olimpica dei Giochi invernali 2026 e l'ha posizionata all’interno del palazzo del Quirinale, dove rimarrà accesa per tutta la notte.

Alla cerimonia erano presenti l'addetta alla Lanterna Jasmine Paolini, il presidente del Comitato organizzatore Milano-Cortina 2026, Giovanni Malagò, il presidente e il segretario generale del Coni, Luciano Buonfiglio e Carlo Mornati, l’amministratore delegato di Milano Cortina, Andrea Venier, i sindaci di Milano e Cortina, Giuseppe Sala e Gianluca Lorenzi.

Domani, 5 dicembre, alle ore 11.00 sulla piazza del Quirinale, si svolgerà la cerimonia ufficiale di inaugurazione del viaggio della Fiamma in Italia fino all'inaugurazione dei Giochi.

"È incredibile, mi sento onorata, è un'emozione grandissima e mi sto godendo questa giornata", ha detto Jasmine Paolini dopo essere atterrata con la fiamma olimpica di Milano-Cortina, all'aeroporto di Fiumicino. "Che messaggio porta la fiamma? Impegno, passione e pace, spero porti tutto ciò in Italia", aggiunge la campionessa olimpica di doppio a Parigi 2024.

Il presidente della Fondazione Milano-Cortina, Giovanni Malagò, invece, dopo la consegna della lanterna al Capo dello Stato ha dichiarato che queste "sono cose che ti ripagano di tutto ciò che uno ha fatto, magari anche sacrificando qualcosa nella propria vita. Non c'e qualcosa di più sacro di portare la fiamma olimpica. È la dimostrazione concreta del fatto che ci stiamo avvicinando in modo prepotente, romantico, iconico e storico". "Le aspettative - ha aggiunto - sono molto alte, bisogna tenerne conto. Mancano due mesi, abbiamo bisogno di ogni giorno perché l'organizzazione è molto complessa. Ogni giorno c'e una cosa nuova, ecco perché non si può mai dire che è tutto pronto".

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